Si sta profilando un travaso di risorse dalle agenzie di viaggio, i dettaglianti dei biglietti aerei, alle compagnie operanti in Italia. Nellintento di far cassa - su iniziativa dellAlitalia, che ne avrebbe i maggiori benefici essendo la prima compagnia italiana - i vettori chiedono la modifica degli attuali termini di pagamento: non più una regolazione mensile, ma settimanale. Una riunione in questo senso è già avvenuta una decina di giorni fa e ha suscitato la fiera opposizione delle agenzie che promettono battaglia. La decisione sarà presa a fine agosto e le nuove modalità di pagamento dovrebbero entrare in vigore nel corso del 2011. La crisi economica che sta mordendo il trasporto aereo ha indotto i vettori ad avanzare la stessa richiesta in vari Paesi. In Spagna, dovè in corso un analogo braccio di ferro, per il momento le agenzie sono riuscite a tenere sospesa liniziativa. Il meccanismo, da anni, funziona così: le agenzie vendono i biglietti, incassano i pagamenti, una volta al mese - il 15 - li versano alla Iata (lassociazione mondiale del trasporto aereo, che riunisce le principali 250 compagnie di linea), la quale, cinque giorni dopo li trasmette alle compagnie. La Iata, in questa sua funzione, «è il più grosso cliente al mondo del sistema bancario come sottolinea il direttore generale dellorganizzazione, Giovanni Bisignani con un giro di 360 miliardi di dollari allanno». Non è però la Iata a decidere del rapporto agenzie-compagnie, perché la sua funzione è di «notaio ed esattore».
I vettori vogliono accorciare i ritmi finanziari e incassare una volta alla settimana anziché una volta al mese; è evidente che il loro vantaggio sarebbe quello di ottenere flussi di cassa più fluidi e, con essi, una gestione finanziaria più uniforme. Da parte loro, le agenzie oppongono un netto rifiuto: per una rete di dettaglianti che già, a sua volta, soffre per la crisi del mercato, si tratterebbe di una sottrazione di capitale circolante. In altre parole, se il ciclo dei pagamenti dovesse essere modificato e avvenire quattro volte al mese invece che una, prima che il processo vada a regime, prima cioè che la prassi possa raggiungere una sua neutralità, i capitali delle prime settimane andrebbero finanziati direttamente dalle agenzie. Spiega un agente con unimmagine immediata: «È come se il proprietario di casa chiedesse improvvisamente una cauzione di sei mesi anziché di tre. Di fatto non cambia nulla, ma linquilino si ritrova bloccati tre mese di canone in più». In altre parole, i rivenditori finali si troverebbero a finanziare le compagnie aeree.
Alitalia vuole più cassa: agenzie di viaggi sul piede di guerra
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