All’Angelo Mai luce e acqua sono omaggio

Da venti mesi il Comitato di lotta per la casa assieme ad altre sigle antagoniste ha preso in autogestione l’ex Viscontino

Marcello Viaggio

Angelo Mai. Si accumulano una sull’altra le bollette della luce dei locali dell’ex Viscontino, okkupato dai duri della sinistra antagonista. Almeno nove quelle non pagate. Arrivano con certosina precisione nella cassetta di via degli Zingari 13. E finiscono puntualmente in fondo a qualche cassetto. I Disobbedienti non si sognano neppure lontanamente di andare a fare la fila alla posta per saldarle. L’utenza di via degli Zingari 13, alias Angelo Mai okkupato, è stata attivata dal Comune il 18 febbraio 2003. Le bollette risultano pagate fino a settembre 2004. Poi, novembre 2004, arriva il Comitato di lotta per la casa, nel caso specifico Action. E okkupa. All’inizio qualcuno, per scrupolo, paga. La prima bolletta no, le due successive sì. Ma dal marzo 2005 nessuno mette più mano al portafogli. Arrivano le bollette di maggio 2005, luglio 2005, settembre 2005, novembre 2005, gennaio 2006, marzo 2006... Poi una fattura integrativa. Niente. In casi del genere, a qualunque mortale l’Acea si affretterebbe a staccare il contatore. Un colpo di cesoia ai fili e zac. Capita ogni mese a centinaia di utenti morosi per i motivi più disparati. A volte semplicemente per dimenticanza. Ed è una distrazione che si paga cara. Perché al fastidio di restare al buio e col frigo spento, si aggiungono le salatissime spese di riallaccio.
Ma l’Angelo Mai questo genere di fastidi non li ha. Come mai? Le informazioni in mano al Giornale, d’altra parte, sono precise. A meno che qualcuno dei no global non sia corso ieri mattina a saldare il debito, gli okkupanti (o chi per loro) sembrerebbero morosi a tutti gli effetti.
La sola idea di pagare le bollette è sempre risultata particolarmente sgradevole ai Disobbedienti. Tirare fuori i soldi di tasca propria, che diamine, mette in dubbio il valore sociale dell’okkupazione. Perfino i missionari di Madre Teresa di Calcutta dovevano pagare le imposte e i servizi. I Disobbedienti, invece, no. Non pagare la pigione, la luce, il telefono forse fa parte del loro bagaglio ideologico. Il 22 luglio 2004, per impedire che i centri sociali, morosi da anni, scatenassero una mezza guerriglia urbana contro l’Acea, l’amministrazione Veltroni, in piena estate, fece approvare in consiglio comunale una mozione ad hoc. La spa comunale dell’energia e dell’acqua, da allora, riscuote puntualmente. Via dei Volsci, Macchia Rossa, Bencivenga Okkupato, Cpi, via Capraia. Decine di stabili okkupati e di ex scuole. Tutti in regola. Chi tira fuori i soldi? Si attinge ai fondi dell’emergenza abitativa? Difficile dire più di tanto, anche perché alle interrogazioni dell’opposizione nessuno risponde. Ma per l’Angelo Mai, il dubbio non si pone. I concerti col volume a palla nei locali di via degli Zingari bruciano vagoni di kilowatt. Ma nessuno caccia un centesimo. Il Comune provvederà anche stavolta con una delibera ad hoc, magari ad agosto? O basterà una determinazione dirigenziale? Può succedere anche questo.

Per uno stabile in via Caltagirone, grazie a una determinazione, il Campidoglio paga da un anno l’affitto a duecento okkupanti, e lo farà fino al 2011. In via dei Volsci, il Comune comprerà addirittura la sede okkupata dagli ultras della sinistra, malgrado le interrogazioni del deputato di An, Fabio Rampelli. Gli esempi del genere sono decine. Perché meravigliarsi?

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