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All’asta la Rossa dei record venduta a 2 milioni e mezzo

Per la prima volta in vendita una F1 campione in carica

Gianluca Pedrazzi

da Maranello

Fuori, l'asfalto rovente della pista. Dentro, a ogni colpo, a ogni mano che si alza e rilancia con colpi da 100-200mila euro vien... freddo. Tutti pazzi per la Ferrari ieri sulla pista del Cavallino per quello che è stato un evento unico al mondo. Mai Sotheby's, quella che è la più prestigiosa casa d'aste, aveva organizzato una battuta così. E mai la Ferrari aveva aperto i suoi cancelli a miliardari pronti a portarsi a casa a colpi di milioni di euro pezzi della sua storia. Tre ore di rilanci, con cinquecento collezionisti in sala e una decina di graziose hostess collegate via telefono con chissà quali magnati dall'altra parte della cornetta e in quale angolo del mondo per l'asta più esclusiva delle quattro ruote. Che ha messo insieme il mito del Cavallino e il Tridente Maserati. E alla fine, dopo la battitura di 81 oggetti di memorabilia (dalla tuta di Schumacher agli alettoni, ai volanti, per arrivare agli specchietti di una vecchia Formula 1) e le 35 splendide storiche macchine da corsa e gran turismo che hanno segnato i settanta anni di storia di Casa Ferrari, ecco il gran finale... La F2004 campione del mondo con cui re Schumi ha stravinto lo scorso anno il suo quinto titolo di fila. Sono le 21 quando tocca a lei e in pochi minuti la sua corsa è segnata: una cornetta anonima che «parla», l'ultimo rilancio e la Rossa numero uno viene aggiudicata per 2milioni e 400mila euro. Il fortunato possessore? Impossibile saperlo. Ma sbaglia e sbaglia di grosso chi crede che sia stata lei la più cara dei bolidi che Sotheby's ha messo in vendita e fatto arrivare - è bene ricordarlo - da collezioni private. L'asta del «tutti pazzi per la Ferrari» alla fine ha assegnato per 7,1 milioni di euro la splendida 412 S con cui corse Phil Hill. Sei milioni e 200mila euro è stata invece la quotazione toccata dalla 330 Tri/LM del 1962. Tutte offerte arrivate via telefono da chi vuole restare nell'anonimato.
L'asta più «rossa» e veloce che sia mai stata fatta va in scena alle 18, dopo che da due giorni collezionisti dallo slang americano, dagli occhi a mandorla, dall'inconfondibile pallore anglosassone, sono arrivati per visionare gli oltre cento lotti della grande sfida milionaria. A fare gli onori di casa, Jean Todt che l'altra sera ha tenuto banco nelle due cene distinte, gli acquirenti di memorabilia e di bolidi da corse e Gran Turismo. Poi il «semaforo verde» che dà inizio alla sfida. Le prime aggiudicazioni. Cosette: la tuta di Schumi che va via a 18mila euro, gli alettoni, i volantini con i cambi della F1... Quindi la temperatura che sale, sale e i rilanci che la «raffreddano». Il prototipo della gran turismo Enzo che va via a 180mila e più su la vera Enzo (di proprietà questa volta della Ferrari) che viene venduta a 950mila euro e per volontà del Cavallino il ricavato andrà tutto in beneficenza alla Caritas. Ma non è nulla rispetto alle altre berlinette d'epoca, alle vecchie Formula 1, alla Dino vincitrice nel 1961 della Targa Florio. Il botto al traguardo lo fa la 412 S a 7 milioni e 100mila euro.

Quasi il triplo dell'ultima F2004 di Schumi.

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