All’attacco La Russa agli alleati: basta diktat, la linea la detta il Pdl

Lo strappo, improvviso, imprevedibile, duro, arriva in serata a Rimini, all’incontro promosso dall’associazione Rete Italia di Roberto Formigoni, nell’ambito del Meeting di Cl. A parlare il ministro della Difesa Ignazio La Russa e coordinatore del Pdl. «Mi sono stufato di un Pdl che diventi camera di compensazione delle spinte che arrivano da Lega e Udc: siamo noi a dover dare la linea e gli altri devono confrontarsi con noi» ha detto il ministro. Aggiungendo: «Un partito maturo può far capire alla Lega che c’è uno spazio per la propaganda e uno per la responsabilità e l’azione di governo». A tale proposito La Russa fa l’esempio dell’immigrazione: «Non possiamo più fare finta che una parte della coalizione guardi solo a una delle due facce del problema. La Lega deve capire che c’è anche la faccia della responsabilità» e «la strada» da seguire è quella della «doverosa accoglienza e del rispetto delle persone umane». Poi il ministro ha lanciato un monito a chi propone la nascita di un partito del Sud per contrastare il Carroccio. «Non si può pensare di dare vita a un partito del Mezzogiorno perché il primo a pentirsene sarebbe l’uomo del Sud».

Nel confronto col Nord sarebbe danneggiato e il vero vaso di coccio sarebbe il Sud». Non ci sarebbe quindi, per il ministro, «convenienza» in un nuovo soggetto politico del Mezzogiorno: «La strada è segnata - insiste - dobbiamo essere un partito nazionale».

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