«All’Ecofin nessuna preoccupazione per l’Italia»

Via libera dell’Ecofin al nuovo semestre europeo di bilancio. A partire dall’anno prossimo, i ventisette governi del Club Europa dovranno presentare preventivamente a Bruxelles le loro manovre di bilancio, costruite sulla base degli orientamenti espressi dalla Commissione. In sostanza, le leggi finanziarie dovranno passare un esame preliminare europeo.
Dalla riunione di Bruxelles, la prima dopo un’estate parecchio agitata per la politica italiana, non è emersa alcuna preoccupazione per i conti pubblici del nostro Paese. È lo stesso Giulio Tremonti a sottolinearlo, al termine del vertice. «A prescindere dai fatti personali, all’Italia - spiega - viene riconosciuta serietà e responsabilità. Il Paese è molto più serio di quanto si immagini». Non ci sarà dunque, ribadisce il ministro dell’Economia, un «autunno di emergenza, di rottura», e di conseguenza non si vede alcun motivo per una nuova manovra finanziaria dopo quella varata la scorsa estate.
Tremonti è soddisfatto per l’approvazione del semestre europeo che definisce una scelta «ad alta intensità politica: si assisterà - spiega - a una grande devoluzione di poteri dagli Stati nazionali a una sede comune. Anche il federalismo fiscale dovrà tener conto degli obiettivi europei».
Stallo, al contrario, sulla questione delle sanzioni «semi-automatiche» da comminare ai Paesi che non rispettano le regole di bilancio e le indicazioni Ue sui conti pubblici. «Il lavoro andrà avanti», dice il commissario all’Economia, Olli Rehn. Nella riunione è stata approvata anche la riforma della vigilanza, disegnata sull’onda della crisi greca. Nasce l’European Systemic Risk Board, con il compito di «lanciare l’allarme» sui pericoli per la stabilità finanziaria dell’Unione. Nel corso del primo mandato, il board sarà guidato dal presidente della Bce. Spetterà però al massimo organismo politico, il Consiglio, il potere di dichiarare lo «stato di emergenza finanziaria». Insieme con l’Esrb, nascono tre nuove autorità di vigilanza. L’European Banking Authority, l’Europea Insurance and Occupational pensions Autority, e l’European Securities and Market authority: vigileranno su banche, assicurazioni, mercati finanziari, avranno poteri di controllo sulle agenzie di rating e di indagine e intervento sui prodotti ad alto rischio, come i derivati. Le agenzie saranno operative dal 2011.
Nulla da fare invece, come previsto, nella discussione riguardo la «tassa sulle banche» e la tassazione delle transazioni finanziarie. L’ipotesi di esigere dalle banche un prelievo a favore di un fondo anticrisi è tuttavia ancora in piedi. Se ne discuterà ancora all’Ecofin informale di fine settembre. «Non siamo arrivati all’unanimità, ma abbiamo raggiunto un’intesa sul alcune linee guida - spiega il ministro delle Finanze belga Didier Reynders - mentre la tassa sulle transazioni finanziarie è un argomento più complesso, di cui discutere anche con gli altri partner del G20». La proposta, dice Tremonti, è «affascinante sul piano etico, ma o la fanno tutti, altrimenti diventa una specie di suicidio».
L’ipotesi di tassare le transazioni finanziarie lascia freddi un po’ tutti, ma non il presidente della Commissione, Manuel Barroso. «La difendo - dice, davanti all’Europarlamento - e in autunno presenteremo una proposta». Barroso è ottimista sulla ripresa dell’economia europea e sostiene che la crescita 2010 sarà superiore alle previsioni. La Commissione, riprendendo un’idea con copyright di Giulio Tremonti, proporrà anche il lancio di eurobond per finanziare progetti infrastrutturali: una proposta che non piace alla Germania.
Il «sì» al semestre di bilancio europeo rappresenta, secondo Rehn, un grosso passo in avanti nella costruzione del nuovo patto di stabilità: «Il monitoraggio ex ante ci aiuterà a prevenire e correggere gli squilibri nella stesura dei bilanci nazionali, e nei singoli programmi di riforme».

Tre le scadenze: in marzo il Consiglio Ue individua le principali sfide economiche, ed emana raccomandazioni generali da seguire a livello nazionale; in aprile, gli Stati impostano le loro manovre, sulla base delle raccomandazioni europee; in giugno e luglio il Consiglio, dopo una valutazione della Commissione, fornisce raccomandazioni specifiche, Paese per Paese. Ciascuno poi varerà le proprie leggi di bilancio.

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