Si è svolta ieri pomeriggio all’obitorio di piazzale Gorini la cerimonia funebre di Marcelo Valentino Gomez Cortes, il cileno 28enne ucciso il 13 febbraio dal vigile. Dopo una benedizione religiosa a feretro aperto, il console ha manifestato il proprio cordoglio alla famiglia e ha letto una poesia di Pablo Neruda sulla vita e la morte tra le preferite di Marcelo.
Da tempo infatti il pubblico ministero Roberto Pellicano ha firmato il nulla osta per la restituzione della salma ai familiari, che però hanno dovuto affrontare alcune traversie burocratiche per l’effettivo via libera da parte del Comune di Segrate, nel cui territorio all’interno del parco Lambro il cileno risulta essere stato ucciso. Gomez Cortes il 13 febbraio si trovava alla guida di una Seat Corbdoba insieme con un connazionale quando ha incrociato una macchina della polizia locale ed è fuggito. «Non stavamo facendo nulla di male, solo andando a giocare una partita di calcio» ha poi spiegato il suo amico, Alvaro Thomas Huerta Rios, di 25 anni. «Entrambi però eravamo clandestini, e già espulsi una volta dall’Italia, per di più Marcelo era senza patente. Per questo siamo scappati».
Durante la fuga dalla pistola dell’agente Alessandro Amigoni (nella foto), 36 anni, è partito un colpo che ha ferito alla schiena il ragazzo. «Ho sparato perché ho visto un arma puntata contro di me» si è poi giustificato Amigoni. Ma nessuno, compresi tre vigili e un passante, ha però confermato di aver visto una pistola in mano ai due. Per questo il vigile è stato indagato per omicidio volontario. E in questi giorni proseguono le consulenze tecniche per accertare la dinamica della sparatoria e la distanza da cui è stato esploso il proiettile. La perizia balistica avrebbe confermato come l’arma di Amigoni fosse perfettamente funzionale e sottoposta a regolare manutenzione. La pistola sarà spedita a Roma insieme alla scacciacani ritrovata alcuni giorni dopo l’omicidio nel parco Lambro per ulteriori accertamenti utili a rilevare le impronte digitali. Per il primo marzo, invece, sono previste le prove di sparo.
Ieri intanto si è svolta la cerimonia funebre a cui hanno partecipato la moglie della vittima è l’ambasciatore cileno in Italia. Al termine della cerimonia il feretro è stato portato al cimitero di Lambrate in attesa che siano completate le pratiche per il trasferimento in Cile, dove si terranno i funerali.
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