All’Umberto I «scompariranno» 270 posti letto

Specializzazione ed eccellenza addio: parte la riorganizzazione del Policlinico Umberto I. Cura dimagrante acclusa. Già, perché la nuova veste dell’ospedale universitario è stata delineata dal manager Ubaldo Montaguti con un apposito provvedimento licenziato il 17 aprile scorso, per dare seguito alle direttive imposte dal piano di rientro regionale che prevede cospicui tagli di posti letto. Programmazione a parte, all’Umberto I se ne elimineranno 270 in tutto. Si passerà da 1.570 posti letto a 1.300. Di questi 1.177 saranno contemplati per i ricoveri ordinari mentre gli altri 123 per il day hospital.
A fare le spese della cesoia regionale soprattutto le specialità esclusive, che vengono sfoltite in favore della medicina generale. Vale a dire che se ancora qualcuno pensava di lasciare aperto il dibattito sul destino del Policlinico, chiedendosi se valeva la pena di pensare al nosocomio come presidio d’eccellenza o piuttosto ospedale di frontiera, la risposta è ormai scontata. «La medicina generale dà un’occupazione elevata e quasi ovunque superiore agli standard ottimali», scrive Montaguti nella delibera.
Per cui questa sarà favorita anche nella distribuzione delle risorse. Insomma, gergo da supermarket permettendo, si taglieranno le specialità più costose in favore di quelle meno, che però in termini di produttività rendono di più e impegnano meno giorni di ricovero per interventi e prestazioni sanitarie fornite. L’entità maggiore dei tagli infatti colpirà la chirurgia dove scompariranno 14 posti letto nella II Clinica chirurgica, altri 24 alla III e 5 alla IV. Altrettanti in meno anche alla cardiochirurgia. Mentre 4 letti verranno tolti in ortopedia e medicina riabilitativa. La chirurgia digestiva ne avrà 9 in meno e 6 quella plastica.
Quanto alla sezione «trapianti d’organo» ci sarebbe da aprire un capitolo a parte. Infatti solo una ventina di giorni fa il ruolo fondamentale del reparto era stato al centro di un incontro specifico, che si era tenuto nell’ospedale dinanzi a grandi nomi del comparto sanitario. Peccato che in quell’occasione non venne spiegato che una drastica cura dimagrante l’avrebbe subita anche il centro di nefrologia e abilitazione del trapianto del rene, che passerà da 22 posti letto a 16.
A fronte della riduzione dei ricoveri sarà mantenuta la dotazione dell’offerta per il day hospital, quella per il servizio di Day service e l’assistenza in ambulatorio per la diagnostica e la specialistica. Tuttavia nelle more del provvedimento, che dovrà diventare operativo prossimamente, non viene riportato il volume di risparmio che il piano di riorganizzazione sulle degenze porta nelle casse dell’ospedale.

Piuttosto il general manager nell’ultima pagina si lascia andare precisando che «la deliberazione è adottata nel rispetto delle obbligazioni imposte dai vincoli di programmazione di contenimento e di razionalizzazione della spesa disposti dalla Regione». Non è dato sapere invece quale è il disavanzo dell’Umberto I, che stando alle indiscrezioni per il 2007 si aggirerebbe su 140milioni di euro.

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