«La favela che si estende lungo il Naviglio Grande rischia di trasformarsi in una bomba batteriologica. Il Comune intervenga prima che qualcuno si ammali di colera». Secondo i consiglieri leghisti della zona 6, fra le baracche di lamiera costruite dai rom una in fila all’altra a ridosso dei binari della ferrovia si annidano germi e batteri di ogni genere. Colera compreso. Generati da immensi cumuli di rifiuti, scarti dei cantieri abbandonati e centinaia di ratti che si aggirano indisturbati in cerca di cibo. «La situazione è diventata intollerabile - tuona Giuseppe Carlo Goldoni, esponente locale del Carroccio -. Per questo abbiamo fatto un’interrogazione a Palazzo Marino e presentato una mozione per chiedere l’immediato sgombero e la disinfestazione dell’area».
Siamo a due passi dal Naviglio. Precisamente sotto il cavalcavia di piazza delle Milizie, che collega viale Cassala con viale Troya. Qui i rom hanno costruito un campo abusivo quasi completamente nascosto dalla vegetazione. Le baracche seguono i binari della tratta Porta Genova-San Cristoforo, si alternano alle fabbriche dismesse e arrivano a lambire i giardinetti di piazza delle Milizie e la ricicleria dell’Amsa. «Le condizioni igieniche della zona sono pessime: mancano i servizi igienici, non c’è acqua potabile e la corrente elettrica è completamente assente», confermano i responsabili dell’Amsa, che due giorni fa ha inviato un medico e due tecnici nel campo. «Ma nessuno per il momento è stato contagiato dal colera».
Il rischio di infezioni resta però alto. «Abbiamo trovato abitazioni prive dei più elementari servizi igienici - continuano -, spaventose quantità di rifiuti e una comunità molto florida di ratti». Tutto questo potrebbe tradursi in malattie di tipo infettivo e no: «Fra i rom sono molto diffuse patologie gastroenteriche virali e batteriche». Ma il pericolo è circoscritto agli abitanti del campo: «La baraccopoli sorge lontano dalle zone abitate, è nascosta e non frequentata dalla popolazione del quartiere. Resta però intollerabile una situazione del genere a cinque chilometri dal Duomo».
Anche perché il campo è infestato dai topi di fogna. «Qualche giorno fa un bambino è stato morso in testa - racconta una ragazza addetta alla ricicleria -, i suoi genitori ci hanno chiesto di chiamare l’ambulanza. Per noi lavorare qui è diventato impossibile. I rom assalgono le auto delle persone che vengono a portare qui i rifiuti. Cercano di rubarli per vedere cosa c’è dentro». Si lamentano anche i cittadini che frequentano il parco: «Ci sono sempre vagabondi. Ormai non abbiamo più il coraggio di far giocare i bambini».
La Asl ha già chiesto al Comune di intervenire per ripulire la zona e derattizzarla. «Noi speriamo che questo accada davvero - conclude Goldoni -.
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