Gaia Cesare
da Londra
Si battono tutte le piste. Si studiano tutti i sospetti. Alle indagini, serrate, si aggiungono le azioni di prevenzione. Ora Londra vuole trovare i responsabili della strage. Ma la polizia è cauta. Tiene la massima riservatezza. Ci vorrà probabilmente del tempo prima di venire a capo degli ideatori e degli esecutori materiali degli attentati del tragico 7/7 britannico. Eppure ieri è scattata la prima operazione visibile nella metropoli ferita, tre arresti allaeroporto di Heathrow. Non è ancora stato stabilito alcun «legame» con gli attacchi di giovedì scorso ha precisato Brian Paddick, un alto funzionario della Metropolitan Police. Ma larresto rientra nel quadro della legge anti-terrorismo approvata allindomani dell11 settembre. Terrorismo, insomma. Braccato nello scalo londinese che da tempo è considerato un obiettivo ad alto rischio, preso di mira da Al Qaida. Potrebbe essere unoperazione di «routine», spiega la polizia inglese. Potrebbe essere «inappropriato» fare un collegamento con la strage, ha precisato Paddick. «Queste persone sono ancora detenute, ma non sappiamo se sono legate agli attentati», ha aggiunto mantenendo il massimo riserbo.
Ma a Londra Scotland Yard è in fermento. Andy Trotter, vicecapo della British Transport Police, ha annunciato che ora potrebbe scattare la denuncia della polizia per i passeggeri che lasciano bagagli o pacchi incustoditi. Gli agenti rischiano infatti di perdere tempo prezioso a causa della distrazione di turisti e cittadini e la paura potrebbe diffondersi ingiustificatamente. Per questo Trotter ha definito «intollerabile» che nei giorni dopo gli attentati abbia fatto scattare inutili allarmi-bomba seminando il panico: «La maggior parte delle allerte registrate a Londra in queste ore sono di gente che ci chiama per segnalare la presenza di pacchi incustoditi». A Heathrow ieri è scattato un allarme al Terminal 3 dellaeroporto, seminando tensione anche negli altri terminal dellaeroporto che vedevano scorrere la notizia sugli schermi della Bbc. In aeroporto i controlli sono serrati, discreti nellapparente normalità che in questi giorni ha conservato la città. Solo in serata si è saputo che lallarme a heathrow è stato lanciato non per timore di una bomba, ma per consentire agli agenti di ammanettare le tre persone, apparentemente non legate alla strage.
E ora la polizia chiede collaborazione da parte dei cittadini. Il vicecapo di Scotland Yard ha infatti chiesto a tutti coloro che hanno scattato fotografie o ripreso video nel giorno degli attentati e nei luoghi delle esplosioni di consegnare alle forze dellordine il materiale, nel tentativo di trovare nuove piste per le indagini. E di passare al setaccio nuovi dettagli, oltre a quelli che la polizia tenta di estrapolare da centinaia di ore di filmati registrati dalle telecamere a circuito chiuso. Nei tunnel della metropolitana e sullautobus colpito si cercano impronte digitali. Il tetto del bus numero 30 esploso a Tavistock Square è stato portato via per essere setacciato centimetro per centimetro.
Le autorità hanno anche chiesto a tutti i londinesi di tornare a lavorare domani, di proseguire con la vita normale. Un modo per dimostrare che il terrore non lha avuta vinta. Un appello che ancora prima di essere pronunciato gli inglesi hanno messo in pratica facendo leva sul loro orgoglio e sulla loro dignità.
Intanto la tensione sembra essere salita contro la folta comunità musulmana che popola Londra.
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