(...) LAgenzia delle Dogane ha confermato le cifre: da oggi benzina e gasolio costeranno 0,89 centesimi in più al litro. Sullaccisa ci sarà però anche lIva da pagare, per un altro 21 per cento, cioè altri 0.1869 centesimi. In totale il prezzo del litro dovrà salire al massimo di 1,07 centesimi. Il di più non sarà per gli alluvionati.
Questo per quanto riguarda laumento deciso per recuperare i 65 milioni di euro del fondo nazionale. Un provvedimento che, almeno teoricamente, resterà in vigore fino al 31 dicembre di questanno. Poi ci sarà, ma non subito, da mettere in preventivo un ritocco simile deciso dalla sola Regione Liguria, che già sulla benzina sta spremendo i cittadini fin dal primo anno di insediamento di Claudio Burlando. Ma per lappunto, questo aumento non è ancora stato deciso, è ancora allo studio. Quindi oggi non potrà essere già compreso nel prezzo ritoccato al distributore. Lassessore regionale Pippo Rossetti sta valutando una serie di misure per venire incontro alle necessità delle popolazioni del levante ligure.
«La protezione civile nazionale e il ministero dellEconomia - spiega Rossetti - chiedono una compartecipazione regionale per il finanziamento di 65 milioni. Vista limpossibilità di reperire risorse nel nostro esiguo bilancio stiamo valutando unimposta regionale sulla benzina, in modo analogo a quanto sta facendo la Regione Toscana, così da escludere qualsiasi intervento su Irpef e Irap». Questo provvedimento, spiega Rossetti, sarà assunto il prima possibile, in modo da avere il decreto della protezione civile con lo stanziamento previsto il più presto possibile: «Abbiamo già parlato con il presidente del consiglio regionale che iscriverà il provvedimento allordine del giorno del Consiglio la prossima settimana». Nel frattempo, tra le altre novità di immediato aiuto la regione ha deciso che gli alluvionati potranno usufruire per 20 giorni gratuitamente di farmaci prescritti da qualsiasi medico su ricetta bianca, evitando così inutili peregrinazioni dal proprio medico di famiglia. Gli stessi comuni colpiti non dovranno pagare lecotassa per lo smaltimento dei rifiuti speciali.
Ma il modo per reperire risorse resta quello dellaumento delle tasse sulla benzina. E a maggior ragione in questo caso ci sarà da vigilare perché laumento che sarà chiesto dalla Regione sia effettivamente per aiutare Monterosso, Brugnato, Vernazza e le zone devastate. Perché proprio il prezzo del carburante resta composto da tante addizionali che sono una vergogna nazionale per le motivazioni addotte. Il rischio è che in nome delle Cinque Terre si perpetuino in futuro le più bieche speculazioni. Così come ancora oggi i cittadini pagano 1,90 lire (0.007 euro) per finanziare la guerra di Abissinia del 1935. E 0,007 euro per la crisi di Suez del 1956; 0.005 per il Vajont del 1963; altrettanto per l'alluvione di Firenze del 1966 e per il terremoto del Belice del 1968. Di più, 0.051 euro per il terremoto del Friuli del 1976 e 0.039 per quello dell'Irpinia del 1980. Aggiungendoci altri centesimi per la missione in Libano del 1983, quella in Bosnia del 1996, addirittura per il rinnovo del contratto degli autoferrotranvieri 2004 (2 centesimi), per l'acquisto di autobus ecologici nel 2005, per il finanziamento alla cultura nel 2011 e in ultimo i più recenti 4 centesimi per far fronte all'emergenza immigrati dovuta alla crisi libica del 2011, si arriva a un totale, Iva compresa, di 0,31 euro al litro.
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