«Alle primarie 4 milioni di voti? Macché, al massimo furono 2»

Il leader dell’Udeur replica a Prodi sui numeri della consultazione che decise il candidato del centrosinistra

nostro inviato a Saint Vincent (Aosta)

Cifre sbandierate. Cifre che non tornano. E non solo quelle della Finanziaria, architettata con perverso autolesionismo dal governo. Ma persino quelle che riguardano i partecipanti al voto in quelle tanto osannate Primarie di un anno fa che incoronarono Romano Prodi come maratoneta unico del centrosinistra nella corsa a Palazzo Chigi. A sorprendersi, anzi, addirittura a sogghignare quasi davanti all’iperbolica cifra di quattro milioni di votanti che, secondo il presidente del Consiglio e i suoi fedelissimi, lo avrebbero scelto nelle votazioni all’interno della coalizione di sinistra, è stato ieri il ministro della Giustizia, Clemente Mastella, intervenuto a Saint Vincent, in Val d’Aosta, al convegno «L’Italia è divisa?» promosso dalla Fondazione Carlo Donat Cattin.
«Quattro milioni alle Primarie per Prodi? Non lo so, erano tantissimi, ma proprio quattro milioni non credo. Vedo che oggi - ha dichiarato Mastella - si cercano con la lanterna, come Diogene, questi quattro milioni. Ma se non si trovano è perché, evidentemente, non c’erano. L’anno scorso ci fu una partecipazione straordinaria, che io stesso non mi aspettavo. Ripeto: furono tantissimi, magari due milioni, ecco, non più di due milioni».
Mastella ha approfittato dell’occasione anche per confermare che non darà la sua adesione al Partito democratico. «È un progetto legittimo. Ma, francamente, non riesco più a capire. I partiti si fanno avendo la stessa Weltanschauung, gli stessi valori. Si possono fare alleanze, ma un unico partito diventa atipico.

In ogni caso, se quel progetto si concretizzerà, credo proprio che non arriverà ad essere un partito pianeta, con gli altri satelliti, come è accaduto all’epoca della Dc».
Per il leader dell’Udeur i tempi sono invece maturi perché «scatti la possibilità che una parte del centro possa rimettersi insieme». «Non lo escludo affatto», ha concluso.

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