Roma

Alle «Radici» della musica popolare italiana

Ninne nanne, serenate, marce funebri. Uno spettacolo costruito appositamente da Ambrogio Sparagna per l’Auditorium. Il musicista di Latina, grande divulgatore delle tradizioni popolari, è autore di Radici, un viaggio profondo nella memoria musicale tradizionale. Sul palco uno straordinario organico di 70 elementi, formato dal gruppo vocale Quinta Aumentata, dal complesso bandistico di Sessa Aurunca e dall’orchestra popolare Pizzicata. Il tutto impreziosito dalla presenza di Nino D’Angelo, da qualche anno grande promotore delle espressioni musicali tradizionali del Meridione, che interpreterà una serie di brani cantati e recitati. Lo spettacolo, sia per i contenuti che per le strutture musicali impiegate, si configura come un esempio particolare di oratorio popolare. Radici racconta il ciclo della vita e ha inizio con un grande suono di festa, eseguito da tutto il complesso strumentale. Al preludio fanno seguito momenti più lirici, legati al repertorio delle ninne nanne e dei canti di serenate, con grandi classici affidati all’interpretazione di D’Angelo.
Lo spettacolo si arricchisce anche di serenate pugliesi e salentine, mentre la dimensione della vita che scorre con forza è segnata da una ricca presenza di tarantelle, pizziche, tammurriate e moresche. Le marce funebri, tipiche dei cerimoniali della Settimana Santa, segnano i momenti tragici del distacco dalla vita, che però ritorna nella scena conclusiva dell’oratorio che si chiude, così come si era aperto, al suono di una grande musica da festa: un travolgente inno alla vita composto su un trascinante tempo di pizzica. La musica come compagna di vita, dunque, in grado di scandire con profondo sentimento tutti gli aspetti più significativi dello scorrere del tempo umano.

Informazioni allo 0680241281.

Commenti