Allegri «Il Bari e il Palermo ci sono serviti Per vincere gli scudetti bisogna giocare così»

Milano. Massimiliano Allegri non si smentisce: non esulta più di tanto, non si esalta, sta insomma con i piedi per terra e, soprattutto, non si sente lo scudetto già appuntato sul petto. «È troppo presto per dire se questa è la partita scudetto», afferma il tecnico rossonero. «Certo abbiamo dato un bel colpo alla classifica, anche a livello psicologico, soprattutto pensando alle partite con Bari e Palermo. Ma servono anche queste partite per vincere gli scudetti e dare forza e consapevolezza al gruppo e qui devo elogiare il sacrificio di tutti e la compattezza della squadra. Nel primo tempo abbiamo sofferto qualche ripartenza dell’Inter, ma poi ho dato le indicazioni giuste che sono state seguite alla lettera e non abbiamo più rischiato».
Non si smuove Allegri, la felicità la tiene dentro: «L’Inter era favorita perché stava vivendo un momento meglio del nostro ma, dopo l’espulsione di Chivu, siamo stati padroni in campo e la vittoria mi sembra più che meritata». Per una volta Allegri elogia i singoli: «Molto bene Thiago e Seedorf che ha fatto una partita straordinaria in fase offensiva e difensiva, di grande intensità e intelligenza. Doveva essere la serata dei nostri ragazzi e così è stato, ma attenti perché l’Inter non è ancora fuori dai giochi, mancano 7 partite, il campionato è lungo e ci sono ancora tanti punti in palio». Poi perdona Cassano: «Purtroppo ha questo vizio di togliersi la maglia, poteva evitarlo e poteva evitare anche il fallo successivo».
Uno che invece sorride a 64 denti è Pato che non vuole prendersi troppi meriti: «Si vince tutti, si perde tutti insieme, non mi sento determinante. Sono contento per il gol di Cassano, se lo meritava. Quanto a me, sono tranquillo, penso a lavorare e ad allenarmi seriamente e in questi due gol mi ha aiutato molto la squadra. A chi li dedico? Ai tifosi del Milan, a quelli che ci seguono sempre anche quando negli anni scorsi andavamo male». E su Ibrahimovic glissa elegantemente: «Ibra è fondamentale, ora rientrerà e saremo più forti».


Altro protagonista è Christian Abbiati: «Con quella parata è come se avessi segnato un gol. Fortuna, pensavo fosse entrata, invece ho avuto un bel riflesso. Vittoria nello spogliatoio dedicata a Leonardo? Perché? In modo ironico? Io no di certo».

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