Al termine di una stagione felice ma anche molto faticosa, il regista Elio De Capitani, è riuscito a portare in scena il magnifico testo di Tennesse Williams, con solo quindici giorni di prove, uno dei suoi capolavori più difficili ma anche più affascinanti, del noto scrittore e commediografo americano,, grazie a un cast di attori professionisti come Cristian Crippa, Elena Russo, Cristian Giammarini, Corinna Agustoni, Edoardo Ribetto e Sara Borsarelli. .
Sempre secondo De capitani, gli scienziti e gli artisti che concepivano i diorami della sua infanzia come Tennes Williams hanno lo stesso sguiardo sulla vita.Così , le Galapagos. Fu lì che la volle portare suo figlio sebastian, l'amoto figlio poeta, omosessuale, colto, ricco e contemporaneamente affascinante, sadico e fragile. Tra vulcani estinti, iguane giganti e iguana i due si sorprendono nel vedere la mostruosità della creazione divina nella corsa mortale delle piccole testuggini che anelano il mare, ma che poi finiscono inevitabilmente sbranate da uccelli rapaci. Lo stesso destino che spetterà il figlio, quella volta non in compagnia della madre, la quale prova odio e gelosia verso la parente giovane che lo accompagna ed è disposta afarla fare una lobotomia da un medico americano in cambio di una forte donazione alla Fondazione del suo ospedale per far sì che risulti per sempre che il figlio Sebastian sia morto d'infarto. M il medico non si ravvede e va a fondo: convoca tutta la famiglia, anche quella della ragazza che era con lui quando su una spiaggia ccaldata pranzaroni insieme a un ristorante in uno dei tanti viaggi alle Encantados.Tra i due si crea un rapporto di empatia e di attrazione, e Catherine riesce finalmente a spiegare traurla e scene di panico, cosa successe sotto lo sguardo di un centinaio di ragazzini nudi e affamati che sbranarono Sebastian, il quale pocvhi minuti prima, proprio perchè loro premevano la rete che divideva la spiaggia pubblica dal ristorantino raffinato, suonavano e urlavo e cantavano, proprio come uccelli rapaci. Quell'estate Sebastian non scrisse nussun taccuino, nessun libro.Un gioco ambiguo di turismo sessuale, un caso, una storia scritta fino dall'inizio;l'incarnazione di un Dio minore nei bambini del terzo mondo. Ottime anche le interpretazioni del fratello della ragazza e della madre, due soggetti interessati a far sì che la ragazza tacesse per avere l'eredità della famiglia di Sebastian. . Dice farneticando quasi impazzita la madre che si aggira in uno splendido gairdino con piante tropicali, serre, tavoli, sedie da giardino e poltroncine di legno. Accanto un grande palazzo, la loro dimora, con tanto di colonne vaste finestre dalle quaali sfolazzano tende bianche. La servitù è attonita, una suora infermiere segue passo dopo passo la povera Catherine, vittima a sua volta delle lusinghe e dalle stranezze di Sebastian. La grande villa del garden District di New Orleans di cui si vede solo uan grande colonna classica lascia intendere un mondo e un'epoca. La commedia ambientata nel 1936 indaga nella spiche e nel comportamento umano inaccettabili per quel miscuglio di perbenismo, pruderie ipocrite, sessuofobia, paranoia che soffocava la società americana; il debutto fu all'off-Broadway nel 1958. Una sfida che a Williams valse il successo ma anche la censura. Ma nel 1959 uscì una versione di Joseph Mankiewicz. Sebastian nel film ebbe una sessualità adombrata e non un volto e una voce.
Belle anche le scene di Sala e i costumi di Bruni.Il Teatro dell'Elfo-Puccini continua la sua ricca e brillante stagione. www.elfo.org.
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