Allen: viaggio raffinato nella Parigi anni Venti

Allen: viaggio raffinato nella Parigi anni Venti

Dedicato a tutti quelli che sostengono il famoso «si stava meglio quando si stava peggio», che hanno la testa sempre rivolta al pas­sato, che rimpiangono i sapori di una volta perché «oggi fa tutto schifo». Woody Allen, con questo raffinato viaggio nel tempo, ci dice che è tutto inutile; ovunque ci si trovi e in qualunque momento della storia, sare­mo sempre circondati da coloro che sentono il bisogno, inutile, di cercare altrove (luogo o tempo) una felicità effimera. Salvo poi rendersi conto che, calibrando al meglio il presente, anche oggi non si sta poi così male. È quello che capita al suo Gil (un Owen Wilson perfettamente nella par­­te), un americano di professione sceneggiatore hollywoodiano con ambi­zi­oni da scrittore che si ritrova in vacanza, a Parigi, con la futura moglie per­benista Inez ( Rachel McAdams) e i suoi (di lei) petulanti genitori. Alle visi­te giornaliere della Ville Lumiêre in compagnia di un saccente tuttologo (Michael Sheen) che tratta male la première dame Carla Bruni in versione guida turistica,Gil preferisce la mezzanotte quando,puntualmente,avvie­ne il miracolo. Una carrozza lo catapulta misteriosamente, ogni notte, nel­la Parigi degli Anni Venti dove incontrerà, di volta in volta, Francis Scott Fitzgerald e Zelda, Salvador Dalì (bravissimo Adrien Brody) che ripete continuamente il suo nome, Pablo Picasso, Luis Buñuel a cui suggerisce idee per i film, Gertrude Stein (Kathy Bates) alla quale dà in lettura il suo manoscritto per averne un giudizio,e molti altri ancora.Insomma,lo spiri­to del bistrot Polidor e il fervore culturale di quegli anni, spingono Gil ad allontanarsi sempre più dal presente, complice anche la bella Adriana (Marion Cotillard) che lo introduce all’essenza del tempo. Salvo poi sco­prire che anche all’epoca si viveva di nostalgia guardando indietro verso la Belle Époque, dove, a loro volta, rimpiangevano i secoli precedenti, in un vortice senza fine.

Il problema, insomma, non sono usi e costumi ma l’eterna infelicità dell’essere umano. Una bella lezione che Allen serve con grande maestria, la solita dose di intelligenza culturale e con un atto d’amore alla capitale francese.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica