Terzo mandato, il governo impugna alla Consulta la legge della Provincia di Trento

La legge della Provincia autonoma di Trento, governata oggi dal leghista Fugatti, aveva portato da due a tre il limite dei mandati consecutivi per il presidente: i ministri leghisti hanno espresso voto contrario

Terzo mandato, il governo impugna alla Consulta la legge della Provincia di Trento
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Importante Consiglio dei ministri quello tenuto questa mattina a Palazzo Chigi. La riunione, convocata alle ore 11, è durata circa un'ora e mezza e il governo presieduto da Giorgia Meloni ha deliberato di impugnare alla Corte costituzionale la legge della Provincia autonoma di Trento che ha portato da due a tre il limite dei mandati consecutivi per il presidente della Provincia. La decisione è arrivata dopo un confronto dibattuto tra i vari ministri al termine del quale gli esponenti dell'esecutivo della Lega si sono espressi con un voto contrario di quelli della Lega. Tra gli altri, sono intervenuti sul terzo mandato il ministro degli Affari regionali, Roberto Calderoli, e quello dell'Agricoltura, Francesco Lollobrigida. All'ordine del giorno della riunione, si è discusso anche del decreto Infrastrutture e del disegno di legge delega sui Livelli essenziali di assistenza (Lep) legati all'Autonomia differenziata.

Cosa prevede la legge della Provincia di Trento sul terzo mandato

La legge trentina erastata approvata lo scorso 9 aprile dal Consiglio provinciale del Trentino Alto Adige. Presentato dal capogruppo della Lega Mirko Bisesti, il testo, era passato con 19 voti favorevoli e 16 no, modificando così la legge elettorale provinciale del 2003 e componendosi di un nuovo unico articolo che prevede la possibilità per il presidente della Provincia in carica di svolgere un terzo mandato consecutivo. Grazie alla sua entrata in vigore il leghista Maurizio Fugatti potrebbe, nel 2028, ricandidarsi per la terza volta di seguito alla presidenza della Provincia autonoma: una possibilità che è vietata dalla legge nazionale del 2004 quando venne introdotto il limite massimo di due mandati consecutivi per i presidenti di Regione. "Lo riteniamo un atto istituzionale molto pesante contro le prerogative dell'autonomia trentina, con una chiara valenza politica", ha dichiarato lo stesso Fugatti commentando la delibera del Cdm.

Tale decisione assunta da parte del Consiglio provinciale di Trento era avvenuta nello stesso giorno in cui la Corte costituzionale ha ritenuto incostituzionale la legge della Regione Campania che avrebbe consentito al governatore uscente Vincenzo De Luca (Partito Democratico) di ricandidarsi per una terza consiliatura di fila. Era stato lo stesso Cdm del governo Meloni a impugnare di fronte alla Consulta la legge regionale campana approvata nel novembre 2024 con il chiaro obiettivo di consentire la terza candidatura di De Luca tra la fine del 2025 e l'inizio del 2026 nonostante la legge ne preveda al massimo due consecutivi. La scorsa settimana sono state pubblicate le motivazioni della Consulta, che adessso dovrà pronunciarsi anche sul caso del Trentino-Alto Adige, che è a statuto speciale e, a differenza di quelle a statuto ordinario come la Campania, gode di diverse forme di autonomia su come può governarsi.

Ok a legge delega su Lep e Dl Infrastrutture

A quanto si apprende, il Consiglio dei ministri ha approvato il disegno di legge delega sui Livelli essenziali di assistenza (Lep) legati all'Autonomia differenziata. Il decreto legge Infrastrutture è stato approvato in consiglio dei Ministri, ha annunciato il Mit sottolineando che si tratta di "un provvedimento urgente e strategico voluto dal vicepresidente del Consiglio e ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini, per imprimere una forte accelerazione alla realizzazione di infrastrutture chiave, ottimizzare la gestione dei contratti pubblici, assicurare l'efficienza del sistema dei trasporti e valorizzare il demanio, in linea con gli obiettivi del PNRR e gli impegni europei". Tra gli interventi norme che riguardano il Ponte sullo Stretto, Milano Cortina 2026, GP Formula 1, Contratti pubblici, Autotrasporto, Motorizzazione civile, Concessioni autostradali, Ordinamento portuale, Demanio marittimo, Trasporto aereo e ferroviario.

Ok a fondi per GP Formula 1 Monza e Imola

Il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, nell'ambito del Decreto legge Infrastrutture approvato oggi in consiglio dei Ministri, ha stanziato inoltre 5,25 milioni di euro per il 2025 e 5 milioni per ogni anno dal 2026 al 2032 "a favore della Federazione sportiva nazionale-Aci per la realizzazione dei Gran Premi di Formula 1 che si svolgeranno negli autodromi di Monza (Lombardia) e Imola (Emilia-Romagna)", afferma il Mit in una nota. Il governo Meloni "riconosce la straordinaria importanza dei Gran Premi di Formula 1 di Monza e Imola non solo come eventi sportivi di caratura mondiale, ma anche come fondamentali volani economici e vetrine internazionali per la Lombardia e l'Emilia-Romagna", ha dichiarato Salvini.

"Questo investimento strategico mira a garantire la continuità e il successo di queste manifestazioni iconiche, sostenendo l'indotto turistico e l'immagine del nostro Paese nel panorama globale del motorsport. Le misure adottate a favore dei grandi eventi sportivi significano anche supportare concretamente queste eccellenze territoriali".

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