
Martedì è il giorno dei confronti. Delle verità messe una di fianco all'altra. Alla ricerca di dettagli che non corrispondono, di sbavature nel racconto, di incongruenze più o meno importanti. Alberto Stasi, sentito come testimone assistito e condannato per l'omicidio della fidanzata Chiara Poggi, Andrea Sempio, amico del fratello della vittima, e Marco Poggi, dovranno fare uno sforzo mnemonico importantissimo quando verranno sentiti, in contemporanea per evitare fughe di notizie, dai pm pavesi e dai carabinieri del nucleo investigativo di Milano.
Di anni ne sono passati 18, da quel 13 agosto 2007, quando la 26enne, impiegata in stage a Pavia, fu trovata uccisa nella sua villetta di Garlasco, intorno all'ora di pranzo. Qualcuno ha mentito sui giorni precedenti all'omicidio di Chiara Poggi? Stasi, condannato per l'omicidio della fidanzata, e Sempio - neo indagato bis per quell'uccisione - davvero non si conoscevano, se non di vista? L'alibi dell'amico di Marco Poggi, che frequentava la villetta di via Pascoli per giocare ai videogame insieme agli amici, regge davvero alla prova dei fatti? È possibile che il dna di Sempio, che usava il computer di Chiara per giocare ai videogame, sia stato finito sotto le unghie della vittima al punto che ne sono state ritrovate delle tracce?
C'è una persona che verrà sentita domani a Venezia, per rispondere a queste e a molte altre domande. Si tratta proprio del fratello della ragazza uccisa, che all'epoca del delitto aveva 19 anni. Marco Poggi oggi vive a Mestre, fa l'impiegato, ed è in Veneto che verrà sentito a verbale come persona informata sui fatti, per "cristallizzare" la sua deposizione sui suoi rapporti con Sempio e con la cerchia di amici di allora. Alessandro Biasibetti, oggi frate e all'epoca fidanzato con la legale di Sempio, Angela Taccia. E poi Mattia Capra e Roberto Freddi, i cui dna verranno acquisiti nell'indagine insieme ad altri.
Marco Poggi è stato sentito diverse volte, nel corso di questi anni. La prima volta, a caldo, dopo l'omicidio della sorella, in cui ha parlato dei rapporti ("Erano buoni", ha detto) tra Chiara e Alberto. Un'altra, due mesi dopo l'omicidio, a ottobre 2007, per parlare dei suoi amici. Racconterà agli investigatori delle loro visite in casa sua, dell'uso del computer che facevano, in camera di Chiara, sia lui che i suoi amici, e delle loro visite nella saletta della tv. Marco Poggi verrà sentito dai carabinieri anche nel 2016, sulle telefonate fatte da Sempio a casa Poggi il 7 e l'8 agosto, pochi giorni prima dell'omicidio. In quei giorni, Marco non c'era, ma era partito per una vacanza in Trentino insieme ai genitori. Gli viene chiesto se avesse avvisato i suoi amici della sua partenza, lui risponde di no. "Non c’era l’abitudine fra noi ragazzi di salutarci quando uno partiva - disse a verbale Marco Poggi - anche perché era una questione di dieci giorni, quindi non mi era nemmeno venuto in mente di mandare un messaggio o fare una telefonata per salutare”. Quindi Sempio, secondo il suo racconto, poteva non sapere che il suo amico non sarebbe stato in casa.
Ha provato a chiamare al cellulare? Marco Poggi non ha ricevuto telefonate. Ma è possibile che "non prendesse" perché in quei giorni lui e i genitori erano spesso in gita, e ci sono punti, in montagna, in cui non c'è segnale.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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