Nuovo trapianto record all'Imett di Palermo. Un paziente Hiv sieropositivo affetto da una  gravissima insufficienza cardiaca ha ricevuto con successo un cuore nuovo. L'uomo, proveniente  dal Nord Italia, sta abbastanza bene, e presto potrà tornare a casa, anche se continuerà ad  essere seguito dal centro d'eccellenza palermitano.
Un trapianto record, si diceva, il primo in Italia. Sì, perché sono in tutto una decina, al  mondo, gli interventi di questo tipo su pazienti sieropositivi. L'operazione è stata realizzata  all'interno del programma nazionale portato avanti dal 2002 dalla Commissione nazionale Aids e  dal Centro nazionale trapianti. L'uomo era in cura all'Ismett da un paio di anni. Solo nel  giugno scorso, però, con l'aggravarsi della sua patologia - insufficienza cardiaca ad eziologia  ischemica associata a un'infezione da Hiv - è stata decisa l'iscrizione nella lista d'attesa per  il trapianto cardiaco. A fine agosto l'intervento, eseguito dal dottor Michele Pilato,  responsabile del programma di trapianto di cuore dell'Ismett. Ora l'uscita dall'ospedale. «Le  condizioni generali del paziente - spiega il dottor Pilato - sono buone. Trascorrerà a Palermo  ancora un po' di tempo, per proseguire il follow up che in questo periodo prevede esami  diagnostici complessi ogni due settimane. Poi potrà tornare a casa, nella sua regione, anche se  resterà in contatto diretto con i medici della nostra struttura».
Il paziente, vista la complessità della patologia, è stato seguito a 360 gradi. Ad occuparsi del  coordinamento della gestione della terapia antiretrovirale e delle eventuali problematiche  infettivologiche è stato il professor Paolo Grossi, uno dei massimi esperti del settore malattie  infettive.
Un intervento raro, quello eseguito all'Ismett, ma non un unicum in senso assoluto. Ormai la  scienza è sempre più propensa ai trapianti anche in soggetti sieropositivi, perché è acclarato  che l'aspettativa di vita dopo il trapianto è sovrapponibile a quella dei pazienti senza  infezione. Molto soddisfatto il direttore dell'Ismett, il professor Bruno Gridelli:  «L'intervento di trapianto di cuore su un soggetto Hiv positivo - sottolinea - conferma gli  standard di qualità raggiunti da Ismett e il costante impegno nella gestione di pazienti  complessi. Ciò rappresenta sempre di più motivo di attrazione di pazienti anche da fuori  regione. Grazie all'uso di farmaci antiretrovirali, negli ultimi dieci anni si è assistito ad un  netto miglioramento della sopravvivenza a lungo termine dei pazienti con infezione da Hiv.
E l'Ismett, in questo, è all'avanguardia. Proprio nell'Istituto palermitano, nel 2007, è stato effettuato il primo trapianto al mondo bipolmonare su un paziente Hiv positivo.