Alphabet, dalla proprietà all’uso

Più forti della crisi. Se il concetto vale per l’intero settore del noleggio a lungo termine, che fila con il vento in poppa a dispetto della contemporanea flessione del mercato dell’auto, a maggior ragione calza a pennello ad Alphabet Italia, società del gruppo Bmw che si appresta a chiudere l’ennesimo anno nel segno della crescita. I numeri relativi ai primi nove mesi, del resto, parlano chiaro: più 8% per il portafoglio contratti, più 9% per l’ingresso ordini e più 2% per le nuove immatricolazioni. E anche l’unico «meno» è in realtà un dato positivo: le vetture ancora da consegnare hanno fatto registrare un calo del 3% rispetto allo stesso periodo del 2007, visto che sono stati ridotti i tempi di attesa per il cliente. «Questi risultati ci riempiono di orgoglio - commenta soddisfatto Maurizio Ceci, general manager di Alphabet Italia - soprattutto perché sono maturati in un contesto competitivo complesso e in un panorama economico generale in deterioramento, dove sarebbe stato già un successo riuscire a non perdere terreno sul 2007».
La soddisfazione che si respira ai vertici di Alphabet, del resto, è condivisa dal comparto della locazione veicoli nel suo complesso, capace di far segnare trend positivi in controtendenza rispetto alla crisi dell’auto e alle fibrillazioni dei mercati finanziari globali. Una performance sulla quale Ceci ha le idee chiare: «In una situazione di crisi di liquidità - spiega il general manager - il noleggio a lungo termine rappresenta senza dubbio la migliore soluzione al problema del reperimento delle fonti di finanziamento necessarie a coprire il fabbisogno di un’azienda che ha nel suo attivo patrimoniale un parco auto in proprietà. Questo senza contare l’annullamento dei rischi legati agli interventi di manutenzione e alla rivendita dell’usato, nonché il risparmio di risorse da dedicare a un’attività non core per l’impresa, qual è appunto la gestione della flotta. Ecco spiegato, quindi, il sempre più diffuso ricorso da parte delle aziende grandi e piccole allo strumento del noleggio. Ovvero, in altri termini, il loro passaggio dalla proprietà all’uso del mezzo».
Dal canto suo Alphabet, per continuare a crescere in un quadro sempre più competitivo, ha deciso di puntare anche quest’anno sui suoi storici cavalli di battaglia: certezza e trasparenza dei costi, riassunte nello slogan «noleggio senza sorprese». «Troppo spesso - sottolinea Ceci - ci siamo trovati di fronte a situazioni concorrenziali solo apparentemente “low cost” dove, dopo un inizio particolarmente conveniente, durante la vita del contratto il cliente è stato costretto a pagare costi non preventivati». E proprio all’insegna della massima trasparenza, già da tempo la società del gruppo Bmw ha deciso di mettere a disposizione dei clienti uno strumento innovativo per la gestione della fase più critica del noleggio: la perizia danni a fine contratto. Un momento assai delicato, spesso contrassegnato da controversie visto che i danni non denunciati ed eccedenti la cosiddetta «normale usura» vengono riaddebitati al cliente o all’utilizzatore.
«Per superare il problema, abbiamo inserito all’interno della Guida ai servizi Alphabet, presente su ogni vettura, una sezione specifica sull’argomento - prosegue Ceci - con immagini chiare e dettagliate che spiegano le differenze tra le diverse tipologie di danno. Risultato: una drastica riduzione delle contestazioni, che sono calate addirittura del 75%». Una soluzione simile Alphabet l’ha adottata anche in tema di sostenibilità ambientale e sociale, fornendo agli utilizzatori dei suoi mezzi un volume specifico, battezzato «Driver safety», con una serie di suggerimenti utili per tenere uno stile di guida responsabile ed ecologico. «Secondo noi, lo sforzo dell’operatore di noleggio deve essere addizionale e sinergico a quello della casa auto - conclude Ceci -.

Pertanto, mentre i costruttori s’impegnano a realizzare vetture ecocompatibili, lo forzo del noleggiatore deve essere quello di svolgere una funzione “didattica” e di sensibilizzazione circa l’utilizzo consapevole del veicolo. In questo modo, si fa davvero del bene all’ambiente e si fornisce al cliente un reale valore aggiunto».

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