Alpini Tursi si arruola per la guerra alle scritte Gli assessori Scidone e Ottonello accolgono la richiesta del Giornale e promettono di far pulire tutti i muri della città: «I militari non sono capaci di contrastare la criminalità, ma abbiamo stima pe

Per una volta fa piacere partire dal fondo di una lettera. Una lettera arrivata in redazione per rispondere alle richieste dei tanti lettori che hanno voluto sottoscrivere la richiesta alla sindaco Marta Vincenzi perché pulisse tutte le scritte dai muri di Genova soprattutto quelle che contengono frasi ingiuriose contro gli alpini e le forze dell’ordine, e non solo una precisa parte. «Interverremo comunque rapidamente anche sulle scritte che sono apparse su edifici privati, sperando che nessuno poi ci accusi di sprecare danaro pubblico intervenendo dove non potremmo o, peggio, arrivi ad accusarci di avere danneggiato una proprietà privata». È questa l’ultima frase, quella più bella e più importante, della lettera firmata dagli assessori comunali Francesco Scidone (Città Sicura) e Pasquale Ottonello (Manutenzioni).
«Riteniamo innanzitutto che la raccolta di firme sia un modo legittimo e gradevole per fare sentire la vicinanza della città agli Alpini e, estendendo il concetto, a tutte le Forze dell'Ordine (compresa, speriamo e crediamo, la Polizia Municipale)», iniziano gli assessori, che tranquillizziamo subito circa l’intenzione del Giornale e dei suoi lettori di voler condannare ogni tipo di scritta.

Anzi, l’iniziativa semmai criticava l’amministrazione per fare una scelta delle cose da cancellare.
Ma gli assessori stavolta sono sintonizzati sulla stessa lunghezza d’onda del Giornale: «Se la raccolta delle firme vuole invece essere una sollecitazione (...)

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