Roma

Alta Moda Sfilate romane un positivo bilancio finale

Per gli organizzatori, la quindicesima edizione di AltaRoma chiude con un bilancio positivo, malgrado qualche polemica. La società composta da Camera di Commercio, Comune e Provincia di Roma e Regione Lazio, annuncia che è cresciuto il numero dei buyers e dei giornalisti stranieri. «Sono contenta dei risultati - afferma Nicoletta Fiorucci, presidente di AltaRoma - di quest’edizione resa difficile da una congiuntura economica sfavorevole e dai pochi fondi a disposizione».
E ha ringraziato sia i grandi maestri della couture che i giovani emergenti. Griffe come Fausto Sarli, Gattinoni, Renato Balestra e Lorenzo Riva hanno partecipato, ma i primi tre hanno auspicato per le prossime edizioni una maggiore efficienza nell’organizzazione dei servizi per evitare di dover sfilare nei loro atelier. I vertici di AltaRoma, però, sembrano determinati a ricucire i rapporti. Anche con Raffaella Curiel, da un anno fuori calendario.
L’ultima giornata di sfilate è stata dedicata ai final work delle scuole e ad una performance dell’Accademia Nazionale dei Sartori: una mostra-laboratorio sulle varie fasi della lavorazione sartoriale, per far vedere dal vivo come si distingue un abito confezionato da uno su misura.
Tra le scuole avevano già presentato i lavori conclusivi degli allievi l’Accademia reale di Costume e moda, l’Accademia Koefia e la Scuola Ida Ferri e nella giornata di chiusura è stata la volta dell’Istituto superiore di design, dell’Accademia Altieri e dell’Istituto Europeo di Design.
La selezione dei partecipanti al calendario, per la prima volta, è stata fatta da AltaRoma insieme alla Camera Italiana Buyers e, per la Fiorucci, ha premiato «l’alta qualità delle collezioni presentate» al Santo Spirito in Sassia, al Tempio di Adriano, in Campidoglio, ai Mercati di Traiano (Grimaldi e Giardina) o all’Arco di Costantino (il libanese Mahfouz).
Chi è stato escluso, come Susanna Liso, Patrizia Pieroni o il siriano Rami Al Ali, ha sfilato ugualmente in barconi sul Tevere,show-room o grandi alberghi.
In passerella si sono visti anche i giovani talenti scoperti dal concorso «Who is on Next?»,nato in collaborazione con Vogue Italia. Il suo direttore Franca Sozzani, ringrazia la Fiorucci, ha coinvolto nella manifestazione stampa e buyers internazionali.
L’altra iniziativa portante è stata Ethical Fashion, progetto nato in collaborazione con International Trade Centre, agenzia di Onu e Wto per coinvolgere le aziende nella produzione di moda etica e sostenibile che coinvolge oltre 700 microproduttori africani e 2mila persone, per la maggior parte donne.
In questi cinque giorni di sfilate ci sono stati anche eventi collaterali, come la presentazioen del libro di Antonio Signorini su Chanel e di quello fotografico di Chiara Boni.

Mentre Nespresso e Vogue Italia hanno organizzato il vernissage affollato di vip della mostra fotografica «10 years of taste and style».

Commenti