Una penisola da rieducare. «I musulmani in Italia hanno bisogno di apprendere la dottrina islamica più di quanto abbiano bisogno di mangiare, bere o respirare. Soprattutto in un ambiente pericoloso, corrotto e fuorviante come quello italiano». È il giudizio sul Paese espresso da Eliy Vago, shaykh (maestro) Abu Maryam, in uno dei video social di presentazione del «progetto Crisalide». L'idea, che è promossa dall'«islamista, traduttore e revisore di testi islamici con oltre 30 anni di studi alle spalle», un «maestro» di origine genovese, punta alla traduzione in italiano dei testi e alla creazione di una sorta di scuola coranica che copra l'intero territorio nazionale. Il tutto sostenuto da una raccolta fondi rintracciabile online. Una necessità percepita soprattutto per via dell'impreparazione che attraverserebbe la comunità musulmana in Italia. Nel filmato viene indicata anche la soglia economica ritenuta necessaria per avviare l'iniziativa: basterebbero, si sente affermare dal «maestro», tre euro per ogni musulmano che risiede in Italia. Anche se la spesa complessiva viene ritenuta comunque onerosa. «Crisalide» viene inserito in una cornice più ampia. L'Italia è descritta come un ambiente degradato sotto il profilo morale, mentre all'islam viene attribuito un ruolo salvifico. «Dobbiamo dimostrare - afferma il «maestro» - che nell'islam c'è la soluzione a tutti i problemi che affliggono la penisola italiana». Sul tema è intervenuta Anna Maria Cisint, europarlamentare della Lega, che intravede un disegno complessivo e annuncia la volontà di lavorare a regole più stringenti. Per queste persone siamo «da indottrinare attraverso i centri islamici, giudicati oggi troppo poco ortodossi. È per questo che spingono per la creazione di una nuova grande scuola coranica nazionale», fa presente l'esponente del Carroccio. La Cisint indica inoltre, tra i docenti del Progetto Crisalide, Gabriele Jibril Longo. «Lo stesso Longo - continua la leghista - che definiva orrori i giovani musulmani che auguravano buon Natale ai cristiani, e che piangeva la morte del Gran Muftì Sheikh Abdulaziz al-Sheikh, colui che dichiarò che tutte le chiese della penisola arabica dovessero essere distrutte. Il tutto, naturalmente - chiosa - chiedendo finanziamenti e denaro per sostenere il progetto». Per la leghista, questo «gruppo di predicatori della galassia islamista» lavora alla «costruzione di una vera e propria macchina di propaganda». E il fine ultimo, manco a dirlo, è «la conquista dell'Occidente». La Cisint, oltre ad annunciare che non permetterà che il disegno islamista prenda piede, annuncia pure una stretta legislativa. La raccolta fondi, su GoFoundme, per ora è ferma a 4.
256 euro, raccolti con 180 donazioni. L'obiettivo prefissato è 100mila euro. «Maggiore sarà il sostegno offerto, maggiore sarà ciò che Crisalide potrà fornire alla comunità», si legge nel testo promozionale che invita alle donazioni.