Sulle passerelle romane è Obama-mania, ma con misura ed eleganza. Sfila, nel Complesso monumentale di Santo Spirito in Sassia, lo svolazzante kaftano di Gattinoni che ha il volto del nuovo presidente americano dipinto sopra: il fondo è bianco e le pennellate richiamano i colori della bandiera Usa. Sul tessuto ecologico, in fibra di mais, dell'abito-manifesto c'è anche la parola: «Change». Nella stessa giornata la sarta siciliana Marella Ferrera fa sfilare una collezione ispirata ai «sogni di bambina», in una doppia celebrazione ideale ai cinquant'anni di Barbie nell'era dell'America di Barack Obama che cerca una nuova speranza a stelle e strisce. Sabato è stato il maestro Fausto Sarli a dedicare la sua raffinata collezione, ispirata alle architetture moresche del Marocco, alla First Lady Michelle Obama, immaginando per lei un meraviglioso modello da sera con coda di rouches dello stesso colore delicato di una «rosa del deserto». La collezione creata da Guillermo Mariotto per Gattinoni è ispirata al volo e gli abiti mettono le ali. Ali di alta sartorialità, che sfumano come stole trasparenti dalla silhouette dandole un senso aereo. Più classica e meno aggressiva del solito questa collezione accosta camicie e cappottini di organza trasparente con righe di raso, sia ai vestiti che ai pantaloni e spazia dagli abiti-gioiello a sirena ricamati anche con applicazioni a specchio ai leggerissimi kaftani che galleggiano attorno alla figura. Per sottolineare l'ispirazione aerodinamica anche i gioielli unici creati dalla principessa Grazia Borghese: collane-piuma e primavera e tante spille gufo-reale, farfalle ad ali spiegate e uccello del paradiso, che si appuntano anche in vita. Di tutto rispetto il parterre di Gattinoni che, dopo tante polemiche sulle «signore della politica» che disertano le sfilate, riesce a raccogliere in prima fila le First lady capitoline, sia in carica che ex: ecco la moglie (Isabella Rauti), la sorella e la mamma del sindaco Gianni Alemanno e poco lontano Flavia Veltroni, moglie dell'ex-sindaco e leader del Pd, insieme alla figlia più piccola, Vittoria. E poi Gabriella Bertinotti, moglie dell'ex-leader Rc Fausto e, passando al versante più mondano, Irene Pivetti, Marina Ripa di Meana, principi e principesse Borghese e Ruspoli, tanti volti tv, soprattutto di «Ballando con le stelle». Gli inviti della stilista siciliana Marella Ferrera ai rappresentanti delle istituzioni,dal premier alle ministre, ai vertici di Comune, Provincia e Regione, sono invece caduti nel vuoto, malgrado il suo appello per un aiuto all'haute couture in questo delicato momento. «C'è una totale disattenzione per chi fa alta moda - protesta lei-, non si rendono conto di quanto sia importante questo settore che crea indotto e dà lavoro a tante maestranze». La collezione dedicata alla bambola Barbie, veste donne-bambine con gonne a palloncino come le ballerine dei carillon, baby-doll abbinati a corte giacchette floreali stile anni '50, top intagliati come origami. Su tutto ricami, plissè, incrostazioni di pizzo e merletto a stelle e strisce: «omaggio al sogno americano della nuova speranza». Se AltaRoma vuole avere, innanzitutto, una vocazione da talent-scout dovrebbe coccolarsi molto il giovane Gabriele Colangelo, vincitore proprio qui nel 2008 del concorso «Who's on next?». Ieri ha presentato una collezione all'insegna della leggerezza dei tessuti, della semplicità delle linee e della cura raffinata dei dettagli, che interpreta in modo personale il concetto di alta moda. Colangelo,che ha lavorato per Versace e Cavalli, ora produce e distribuisce con la Castor la sua linea e tra un mese sfilerà anche a Milano.«Devo molto a Roma -dice- , che dà spazio ai giovani e può essere un buon trampolino, come è stato per me». Non solo i suoi cappotti o abitini di lana cotta, ma anche le sue pellicce sembrano piume, i ricami metallici con micropaillettes sono originali e moderni, la scelta di linee e di colori neutri (neri, blu, grigi, tortora) molto understatement. Sempre a proposito di giovani, merita attenzione il progetto della maison bolognese Furla, che ieri agli Horti Sallustiani ha presentato una scelta delle creazioni di sei emergenti fashion designers, che ha scoperto proprio grazie al concorso «Who's on next?» e cui ha offerto l'opportunità di vedere realizzate le loro idee. «Il progetto Talent Hub, nato 2 anni fa - spiega Giovanna Furlanetto-, vuole fare qualcosa di concreto per consentire a giovani creativi di misurarsi con il mercato. Da 10 anni noi puntiamo sui giovani, perchè ci aiutano ad avere uno sguardo al futuro e intendiamo continuare perchè ci crediamo». Il sardo Silvio Betterelli è l'ultimo entrato nel vivaio Furla e nella pelle di scarpe e borse trasferisce rouches e drappeggi che realizza in tessuto per i suoi abiti. «É una sfida stimolante - dice- quella di misurarsi anche nel campo degli accessori». Ci sono poi le sorelle Alice e Lisa Ferrari per Maricò, gli americani Nicole Brundage e Courtney Crawford e il russo Max Kibardin. Il fatto che Furla sia entrata nel calendario di AltaRoma è un riconoscimento della vocazione di ricerca di nuovi talenti della manifestazione? «Certamente - dice la Furlanetto-, il progetto è molto nobile, ma i risultati dipenderanno da due elementi: qualità e continuità.
Noi, comunque, pensiamo di ripetere la partecipazione a quest'evento». Ancora un nome emergente è quello di Saverio Palatella, che punta sulla luminosità del bianco per la sua nuova linea di maglieria di lusso, che inaugura la collaborazione con l'azienda giapponese Shima Seiki.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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