Gli alternativi Guillemots all’Alcatraz

La rivoluzione digitale ha letteralmente squassato la musica dalle fondamenta. In apparenza, però, c'è un aspetto in grado di resistere a tutto e a tutti: il vizio tipicamente inglese di "inventare" fenomeni pop-rock ad ogni cambio di stagione. Sarà forse per sciovinismo esasperato, sta di fatto che Oltremanica questo sport non sembra conoscere battute d'arresto.
Tra le band più gettonate da stampa, tv e radio britanniche ci sono al momento i londinesi Guillemots (è il nome inglese di una famiglia di uccelli dei mari del Nord). A ben guardare, il quartetto non ha niente di londinese, visto e considerato che ad animare l'eccentrica combriccola troviamo un talentoso compositore di Birmingham dai trascorsi avant-rock, un chitarrista brasiliano reduce da un'esperienza death metal, un batterista scozzese di estrazione folk ed una bassista canadese che abitualmente suona jazz.
Gente già abbastanza scafata, dunque, e rigorosamente "in fissa" con la melodia e l'eclettismo sonoro. In effetti, ad ascoltare l'album di esordio, l'accattivante Through the window pane, i Guillemots non nascondono di divertirsi un sacco a cambiare registro e non si fanno mancare nulla quanto a grandeur e ambizione. E forse fanno bene.

Nelle loro canzoni si ascolta di tutto e di più (pop, rock, jazz, new wave, esotismi vari, soul, arrangiamenti maestosi e un numero imprecisato di strumenti), ma si percepisce anche un "feeling" entusiasta e positivo. Perché fargliene una colpa?
Guillemots
Transilvania Live, via Paravia 59, stasera,
ore 21, ingresso 12 euro.

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