Politica

Alto Adige, estrema destra da record. Svp sotto il 50%

FOTO C’è anche l’immagine taroccata del Cavaliere con la faccia gonfia, insanguinata e i denti rotti

Il vento di estrema destra che soffia in Baviera e soprattutto in Carinzia ha raggiunto anche il versante italiano delle Alpi: da ieri nella provincia autonoma di Bolzano il secondo partito sono i Freiheitlichen di Pius Leitner, «cugini» dell’omonima formazione fondata in Austria da Jörg Haider, i più ferrei difensori della minoranza linguistica tedesca. Sull’onda di un programma dove campeggiano i no alle moschee, ai «parassiti sociali» (gli immigrati clandestini ma non solo), alle quote rosa, i «liberal-nazionali» altoatesini sono balzati al 14,3 per cento dei voti togliendo per la prima volta alla Svp di Luis Durnwalder la maggioranza assoluta dei suffragi, anche se non quella dei seggi.
La progressione dei Freiheitlichen, il movimento nato nel 1992 dalla scissione del settore giovanile della Svp voluta da Christian Waldner (ucciso nel 1997 dall’ex ideologo degli Schuetzen Peter Paul Reiner) è impressionante: alle politiche del 2006 erano al 5,4 per cento, la primavera scorsa avevano toccato il 9,4, ora sfiorano il 15. Sono saliti da due a cinque consiglieri provinciali, conquistando i tre seggi persi dalla Svp. Non entreranno nella nuova giunta, ma saranno sempre una spina nel fianco di Durnwalder. «Non hanno una filosofia - ha detto - sono contro e basta. Hanno raccolto la protesta e il malcontento che si aggira in tutta Europa».
La virata verso l’estrema destra è consolidata dal 2% raccolto dal movimento Unitalia-Destra sociale che è riuscito a fare eleggere un consigliere, Donato Seppi, definito nei giorni scorsi da Daniela Santanché «l’uomo delle denunce perché non ha scheletri nell’armadio». Sul risultato dell’Svp, sceso al 48,1, pesa anche l’uscita di Elena Artioli, eletta con la Lega Nord. Ma Durnwalder può permettersi ugualmente di cantare vittoria. Il suo partito conserva la maggioranza assoluta dei seggi (18 su 35, «unici in tutta l’area alpina», sottolinea) e lo stesso leader in proporzione ha aumentato le preferenze, il che gli consentirà di essere rieletto per la quinta volta consecutiva come Landeshauptmann, cioè numero uno della provincia autonoma di Bolzano dove regna incontrastato da 35 anni: entrò in consiglio nel 1973, nel ’76 fu vicepresidente, nel 1978 assessore e dal 17 marzo 1989 presidente.
Il primo tra i partiti italiani uscito dalle urne sudtirolesi è il Pdl con l’8,3 per cento e tre seggi; seguono il Pd (6 per cento, 2 seggi) che perde terreno rispetto all'avanzata delle ultime politiche, e i Verdi di Marco Boato con il 5,8, staccati dal Pd di appena 400 voti. Pur arretrando in confronto al risultato di Forza Italia e An alle amministrative 2003, il Popolo della libertà «è di gran lunga il partito più rappresentativo della comunità italiana - dice l’onorevole Michaela Biancofiore, capolista del Pdl - tornando a superare la sinistra che alle recenti elezioni politiche aveva compiuto il sorpasso».
Ora Durnwalder dovrà formare la giunta. Cinque anni fa si accordò con l'Unione autonomista e la lista Pace e diritti che coalizzava Ds, Sdi e Prc. Ieri l’uomo forte dell’Alto Adige ha detto: «Sceglieremo guardando i voti, ma anche le persone e i programmi».

Probabile che sia rinnovato il patto con la sinistra, considerata la tensione che allontana la Svp da Pdl, Lega e dai Freiheitlichen di Leitner, ex comandante degli Schuetzen.

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