
La prima parte della settimana l’ho trascorsa in Irlanda e precisamente a Fairyhouse, località vicino a Dublino dove è andata in scena la tradizionale asta di yearling per i cavalli nati nel 2024 promossa da Tattersalls Irlanda.
È con vivo piacere che proverò a descrivere le sensazioni di un viaggio che non avrei mai fatto se non avessi conosciuto il mio amico Fabrizio e studiato la genealogia del purosangue inglese.

Riflessioni che sono nate sull'aereo che mi riportava in Italia e precisamente a Fiumicino perché, non avendo vicino Fabrizio, le tre ore di volo, tra un pisolino e l’altro, le dovevo pur trascorrere ed allora le riflessioni sull’esperienza sono arrivate del tutto spontanee.
Il mondo è bello perché vario e questi tre giorni, ancora una volta, hanno confermato l’assioma. Fabrizio ha acquistato tre buoni prospetti spendendo una cifra che per molti potrà sembrare incomprensibile, io faccio parte di coloro che sostengono che ogni persona con la propria ricchezza può acquistare ciò che desidera e aggiungo che qualunque prezzo corrisponde al suo valore. Premesso ciò l'Irlanda è un paese bellissimo e il verde è ovunque, tutto è curato e tutto funziona. Ho notato solo un difetto, per ogni azione che si compie, attiva o passiva che sia, tutto termina con un canonico grazie che però è detto in mille modi diversi…Thank you, thank you so much, thank you sir....e tutto questo l’ho trovato un po’ stucchevole. Sarà che io capivo solo queste parole... perché l'irlandese stretto è veramente incomprensibile ma sta di fatto che per me stucchevole rimane.

Ma torniamo all'asta e ai cavalli da corsa. È stato come partecipare ad una sfilata di moda, ma invece di vedere modelli e modelle che indossavano capi di grandi stilisti, qui c'erano cavalli bambini con il loro fisico possente ed il pelo lucido tanto da abbagliare. Accompagnati a mano destra sfilano in mezzo a tantissime persone estasiate di vederli, toccarli, avvicinarli e alla fine comprarli con un unico fine, poter dire fra un anno/due, "ecco, questo è il mio campione": perché veder correre il cavallo scelto da bambino è un sogno che in pochi fortunati possono realizzare, è la prima scommessa vinta, un nuovo punto di partenza, il passaggio al secondo turno non del tutto scontato, aspettando la prima vittoria per aver la forza di ripartire e tornare in questi luoghi incantati alla ricerca di un nuovo futuribile campione. Diciamola tutta, è sempre molto più facile perdere che vincere.
Il mondo delle aste, di qualsiasi genere sia, è un mondo per persone sicuramente agiate ma è anche un mondo che genera ricchezza che viene distribuita tra le tante persone che ci lavorano intorno e a Fairyhouse erano centinaia gli addetti ai lavori. Tra il 22 e il 24 settembre, i giorni in cui sono stato presente, sono stati acquistati 444 puledri per un fatturato complessivo di circa 19 milioni di euro.
Molti erano gli italiani presenti ma non farò la lista di chi c’era, né tanto meno degli acquisti effettuati perché penso possa essere l’ultimo degli interessi. Vorrei invece comunicare a tutti gli scettici che il galoppo italiano è ancora vivo e non si ferma grazie proprio a queste persone che, con la loro passione, portano avanti tutto il comparto con un'ulteriore certezza, i nostri ippodromi potranno continuare a vivere con la speranza che qualche cavallo comprato nella patria dei cavalli possa anche tornare a correre al di là delle Alpi e competere con le grandi potenze: abbiamo creato il cavallo moderno, adesso è arrivato il momento di ricordarlo a chi forse se ne è dimenticato.
Un ringraziamento
doveroso alla persona che ha permesso che scrivessi queste poche parole. Grazie Fabrizio, che credi nella nostra amicizia e alle mie teorie, nel mondo del galoppo italiano ce ne vorrebbero almeno 1000 di persone come te.