
Lo ha rifatto, un passettino alla volta come le formichine, ma sale sempre più su dove i "comuni mortali" nemmeno riescono ad avvicinarsi: ai Mondiali di atletica in corso a Tokyo, Armand "Mondo" Duplantis ha scritto un'altra pagina di storia del salto con l'asta con la misura record di 6,30 metri, cifra tonda. Oltre alla gloria, ci mancherebbe altro, i 14 record già realizzati dal 25enne svedese valgono tanti soldini.
Quanto guadagna ai Mondiali
La sua netta superiorità e la capacità di sapere di potersi spingere "oltre" non gli hanno fatto fare le cose con premura ma con calma: per arrivare al quattordicesimo record infranto si è partiti dal primo, ossia i 6,17 metri con cui nel 2020 superò Renaud Lavillenie e, volta dopo volta, le sue casse sono diventate sempre più ricche. Entrando nel dettaglio, nel corso dei Mondiali il massimo organo (World Athletics) lo ricopensa di 100mila euro, 30mila in più rispetto a quando frantuma record alle rassegne iridate che si svolgono ogni due anni.
Quando guadagna in Diamond League
Se invece ci si imbatte nella Diamond League, è una serie annuale di competizioni di atletica leggera d'élite che comprende quindici meeting di atletica leggera su invito (ma non sempre c'è il salto con l'asta), il suo compenso base è di 50mila dollari (42,5 mila euro) ma a questa cifra bisogna aggiungere un altro compenso compreso fra 30 e 40 mila euro dei suoi sponsor più importanti, Red Bull e Puma. Ecco, non è certamente un caso che quel centimetro in più, quasi sempre, è stato realizzato in prove di Diamond o campionato. Nel suo complesso, infine, Duplantis mette in tasca circa 5 milioni di euro, cifra monstre per una disciplina dell'atletica leggera che è superata attualmente esclusivamente dal super velocista Noah Lyes.
Dove può arrivare Duplantis?
Adesso la domanda è: fin dove potrà spingersi questo fenomeno e alzare ancora l'asticella, che, ne siamo molto sicuri, durerà parecchi anni? Uno studio molto affascinante ha misurato addirittura in 6,50 metri l'altezza massime finale che può raggiungere Duplantis dopo averla calcolata, al computer, con la sua massima elevazione in un salto prima di ricadere. Per questa misura, però, devono innanzitutto verificarsi molte condizioni tra qui l'aspetto fisico dell'atleta e la capacità di arrivare a toccare davvero il cielo, compito non semplice.
Pure per uno come lui, in ogni caso, prima o poi arriverà quella misura che non potrà più superare: realisticamente, dunque, l'asticella è fissata a 6,35/6,37 metri, ancora cinque o sette record prima (chissà) di finire in gloria per sempre.