
Maurizio Guarnieri nasce a Siena il 13 febbraio 1960 ed è un allenatore di cavalli da corsa specializzato nelle gare in piano. In carriera ha vinto più di 1.700 gare. La sua passione per i cavalli nasce nella sua città natale grazie al Palio di Siena e il cavallo Miura, con cui il 2 luglio 1980 vince al debutto per la contrada dell'Onda. Quel mercoledì da leoni lo ispira definitivamente ed oggi è uno degli allenatori più quotati di Francia. Sposato con Elena Guidi hanno 4 figli: Matteo, Rachele, Tommaso e Niccolò.
I suoi più alti traguardi in Italia sono state le vittorie del Premio Roma (GR1 con Shibuni’s falcon) e del Premio Lydia Tesio (GR1 con Aoife Alainn), mentre in Francia ha collezionato 176 vittorie e 900 piazzamenti (fonte France galop). Le vittorie più illustri sono il Criterium de Maisons-Laffitte (GR2) ed il Prix Eclipse (GR3) con Plainchant ed il Prix du Calvados (GR2) con Wed.
Aspettando la kermesse parigina ed il 105° Prix de l’Arc de Triomphe (la prima edizione risale al 1920, con uno stop nel 1939 e 1940) lo abbiamo avvicinato e ci ha concesso questa intervista.
Una decina di anni fa decise di trasferirsi in Francia e da quel momento la sua carriera di allenatore di cavalli purosangue è sempre in stata in ascesa. Quali sono state le motivazioni che l'hanno portata a trasferirsi al di là delle Alpi con tutta la sua famiglia, una scelta di vita coraggiosa…
"Si, ci siamo trasferiti in Francia 10 anni fa scegliendo di andare a La teste-de-Buch sotto Bordeaux perché il centro d'allenamento e il clima erano molto simili al posto che lasciavamo ovvero San Rossore a Pisa. La località francese è vicina al mare, c’è la sabbia naturale e la pineta, tutti elementi congeniali per un lavoro in continuità. La qualità della vita ha fatto il resto e ci ha convinto a rimanere. L’inizio è stato veramente duro perché la lingua francese non era proprio farina del nostro sacco, ma non ci ha fermato e abbiamo iscritto i figli alla scuola ancorché non ne sapessero una parola, con il senno di poi possiamo dire che siamo stati un po’ incoscienti. Sono stati momenti difficili, ci siamo arrangiati ma in cuor nostro sapevamo che la scelta era giusta. L’Italia dava evidenti segni di cedimento e continuare la professione di allenatore nel nostro Paese diventava sempre più difficile ed io volevo continuare, Elena ha sposato l’idea ed eccoci qua, senza rimpianti e rimorsi, felici e con i nostri figli che non ci hanno mai fatto rimpiangere la scelta".
In Italia ha sempre tanti amici, molti dei quali le permettono di allenare i loro cavalli sul territorio francese. Affronta mai con loro l’argomento “ippica italiana” quando li vede e/o sente?
"Gran parte di loro sono amici di vecchia data e parliamo spesso della situazione italiana.Tutti siamo sempre un po’ rammaricati per quello che sta accadendo e se si pensa che 25-30 anni fa i francesi venivano a correre le maiden in Italia perché riconoscevano nel nostro Paese un’opportunità importante, oggi non ci pensano proprio e con questo credo di aver detto tutto. No, scusi, mi faccia aggiungere un’altra cosa…"
Prego, ci mancherebbe.
"I francesi sono molto nazionalisti, è risaputo. Ormai però per tutti sono Maurizio e questo mi inorgoglisce moltissimo e quando mio figlio Niccolò, nel giorno del Jockey club, ha vinto la corsa in Gentlman con Bacchilide di Paolo Ferrario il pubblico ha esultato come se avesse vinto uno di loro".
Al 27 settembre 2025 questa era la situazione dei 33 cavalli che sono scesi in pista: 181 partenze, 15 vittorie, 76 piazzamenti, manca l’ultimo quarto di stagione. Se non ho contato male ha altrettanti cavalli in scuderia che devono scendere in pista, per ora il bilancio è favorevole oppure c’è qualche rimpianto?
"Nel pomeriggio (lunedì) a Craon abbiamo fatto un secondo posto con Nick boutique e la situazione è quella del bicchiere e mezzo pieno. Vincere in Francia è molto difficile, le corse in handicap sono sempre numerosissime ed oltremodo anche in quel tipo di competizione incontriamo le scuderie migliori al mondo da quella dell’Aga Khan a Godolphin. A dirla tutta, ad oggi mi manca qualche vittoria importante ma andiamo avanti con fiducia…faccio un nome su tutti, Ciaran…soggetto di livello assoluto a cui è mancato solo un po’ di buona sorte per darci la massima gioia (secondo in Italia, secondo in Germania, secondo in Francia, quarto in Turchia, tutte corse di GR)"

Tanti sono i puledri che devono debuttare, c’è qualche prospetto che le ha rubato gli occhi?
"Abbiamo tanti puledrini che devono debuttare e una settimana fa ha fatto un ottimo debutto Apolide di Paolo Donzelli, terminando secondo in una maiden molto qualitativa sui 1.600 metri. Poi c’è Insidia della scuderia Giacobbe, due corse in carriera con due ottimi finali, nella seconda è finita quarta in compagnia difficilissima a Chantilly".
L’altra settimana, ospite di Fabrizio Cameli, ho visitato le aste di Fairyhouse in Irlanda, organizzate da Tattersalls. Consiglierebbe le aste francesi ai suoi proprietari o a chi si avvicina al mondo del galoppo?
"Le aste francesi sono di una buona qualità ed Arqana è ormai ad un livello molto alto. Comprare i cavalli francesi è molto conveniente poiché ottengono un premio aggiunto dell'80% a 2 e 3 anni e del 60% per i 4 e 5. Detto ciò, consiglierei assolutamente di comperare cavalli alle aste in Francia. A tal proposito le dico che le prossime di Arqana saranno a Deaville dal 21 al 25 ottobre".
Questa è la settimana che porta all’avvenimento più importante dell’anno, a Longchamp si correrà il Prix de l’Arc de Triomphe. Lei quest’anno non parteciperà ma quali sono le sensazioni per gli addetti ai lavori e tutto il pubblico francese rispetto alla kermesse parigina? Nella due giorni, sarà impegnato con qualche suo allievo oppure si godrà lo spettacolo senza patemi d’animo?
"La kermesse parigina è un evento incredibile, viene preparato ai minimi dettagli e qua se ne incomincia a parlare almeno un mese prima, l’euforia sale di giorno in giorno e c'è una grandissima attesa. Tutti vogliono partecipare, personalmente io sarò abbastanza tranquillo, il giorno dell'Arc probabilmente correrò con Egiategia il “Qatar Grand Handicap Des Flyers presente Par Rmc” ma poi mi godrò lo spettacolo con la speranza di esser partente il prossimo anno perché non bisogna mai rinunciare ai sogni, perché sono i sogni il vero motore della realtà".
Tornerebbe in Italia ad allenare?
"Mai dire mai. Ribadisco il concetto espresso alcuni secondi fa: i sogni sono il vero motore della realtà".
Non possiamo che essere d’accordo con lui, i sogni sono il motore della realtà, forse ci ritroveremo tutti a Longchamp e possiamo solo augurargli di vincere l’Arc de Triomphe con un cavallo francese ma di proprietà italiana.
Aspettando l'ultimo e definitivo forfait i protagonisti del Prix de l'Arc de Triomphe 2025, nel momento in cui scriviamo sono questi: Giavellotto (ire), White birch
(gb), Arrow eagle, Sosie (ire), Los angeles (ire), Byzantine dream (jpn), Estrange (ire) Quisisana, Kalpana (gb), Aventure (ire), Daryz, Leffard; Cualificar (gb), Hotazhell (gb), Croix du nord (jpn), Alohi alii (jpn), Gezora.