Jacobs e i dubbi sul futuro dopo la delusione ai Mondiali: "Non so se correrò ancora"

Dopo il mancato accesso alla finale, l'ex campione olimpico medita il ritiro dalle competizioni: "Devo prendermi tempo, non so se continuo"

Jacobs e i dubbi sul futuro dopo la delusione ai Mondiali: "Non so se correrò ancora"

Da Tokyo 2020 a Tokyo 2025, la carriera di Marcell Jacobs potrebbe essersi conclusa nello stesso palcoscenico, che lo lanciò alla ribalta mondiale. Era il 1° agosto 2021, quando il velocista di Desenzano sul Garda compì un'impresa inimmaginabile fino a quel momento: vincere la medaglia d'oro alle Olimpiadi. Fu capace di correre due volte sotto i 10'' nel giro di un paio d’ore, prima in semifinale – perfino rallentando negli ultimi metri – e poi ancora nella finale dei 100 metri quando fermò il tempo a 9''80. Difficile crederci ma l'erede di Usain Bolt parlava italiano, in una specialità, che era sempre stato appannaggio di caraibici e statunitensi.

I quattro anni successivi sono da dimenticare o quasi. A parte il titolo europeo conquistato l'anno scorso, una miriade di infortuni e stop improvvisi condizionano le prestazioni del velocista azzurro, non ritornerà mai a quella forma straordinaria. Oggi 14 settembre 2205, Jacobs non va oltre un sesto posto nella sua semifinale. Il tempo? Dieci secondi e sedici centesimi. Tantissimo, eppure il miglior risultato stagionale. Un risultato troppo pesante per essere ignorato. E allora Jacobs sceglie di parlare a caldo ma la sensazione è che si tratta di una decisione già meditata da tempo. "Non so se correrò ancora". Una frase perentoria che non lascia adito a dubbi e che stupisce l'intervistatrice della Rai.

Il continuo è una spiegazione ragionata, che non sembra nemmeno sofferta:"L'anno scorso mi ero fatto promessa: se avessi avuto una stagione ancora difficile non so quanto avrei potuto continuare - confessa a RaiSport - devo prendermi un po' di tempo e capire se continuare a soffrire ancora così. So che l'anno prossimo sarà un po' più tranquillo, però non lo so". Difficile rivederlo anche nella staffetta nei prossimi giorni a questo punto: "So che i miei tempi non sono questi ma in questo momento è così che sto correndo. Staffetta? Vediamo, magari c'è chi sta meglio di me. Decideremo".

Una decisione che sembra arrivare da lontano."La stagione è stata quella che è stata. L'anno scorso era andato vicino al personale. Mi ero fatto una promessa: dopo una stagione difficile avrei pensato bene al futuro", spiega Jacobs. Ma quella che sembra non esserci più la voglia di soffrire:"Voglio mettermi in gioco. So che l'anno prossimo è un anno più tranquillo con gli Europei però non lo so. Sinceramente è difficile continuare a rincorrere le stagioni e gli infortuni", continua l'oro a Tokyo 2020.

La prestazione di oggi pesa come un macigno: "Il tempo di 10"16 non lo facevo neanche quando facevo salto in lungo - prosegue - Sapevo che questa è stata una stagione complicata ma tornare nello stadio che mi ha regalato la giornata più bella della mia vita...". Insomma sembra proprio essersi chiuso in cerchio. Una favola iniziata a Tokyo e conclusa sulla stessa pista, l'uomo che seppe stupire il mondo quattro anni fa saluta tutti e se ne va.

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