di Gian Primo Quagliano*
Un osservatore distratto che guardi il mercato dall'Italia è portato a ritenere che l'auto abbia ormai esaurito la sua funzione e si avvii a un rapido quanto inevitabile declino. Autorevoli esponenti di passati, ma non lontani, governi, hanno affermato che l'auto è un prodotto obsoleto e tengono banco coloro che sostengono che il futuro nelle città sarà delle biciclette. È tanto vero che circola un progetto di riforma del Codice stradale che prevede di portare la velocità massima in città ai 30 orari e di riservare una parte importante della viabilità alle bici, il cui traffico, al momento irrisorio, dovrebbe, nelle intenzioni degli autori del progetto, diventare una delle modalità prevalenti per la mobilità cittadina.
Lo stesso osservatore distratto, se decidesse di fare un centinaio di chilometri oltre i nostri confini per andare a visitare in questi giorni il Salone di Ginevra, si renderebbe conto che l'automobile è tutt'altro che un prodotto obsoleto ed è, anzi, il mezzo di comunicazione su cui maggiormente si punta per la mobilità urbana ed extra-urbana. A Ginevra, infatti, viene presentato un numero rilevante di nuovi modelli e ciò perché il mercato mondiale dell'auto sta crescendo molto rapidamente e cresce anche il numero di Paesi in cui il processo di motorizzazione di massa è da tempo decollato o sta decollando. Il mondo sta cambiando rapidamente, e in meglio, e richiede in misura crescente automobili.
Il mercato italiano negli ultimi anni si è dimezzato per la grave crisi del Paese e soprattutto per il fatto che per risolverla è stata adottata una ricetta peggiore del male: l'austerità in salsa Ue. Una sorte analoga è toccata ad altri, come Spagna, Grecia e Portogallo. Se si escludono però queste «eccezioni», il mercato sta crescendo ovunque. I dati ci dicono che, mentre in Italia si cercava di celebrare il funerale dell'auto, nel resto del mondo le vendite facevano registrare sempre nuovi record. Dopo la crisi deflagrata nel 2008 che ha portato a un calo delle immatricolazioni dell'1,7% nel 2008 e dell'1% nel 2009, le vendite mondiali però sono ripartite nel 2010, con una crescita del 12,5% seguita da un altro incremento del 3,9% nel 2011 e, ancora, da un aumento del 5,7% nel 2012, mentre, secondo i primi dati, il 2013 è in crescita del 4% circa.
*Presidente Centro Studi Promotor