Inutile vantarsi troppo di saper leggere: pare che gli uomini non siano gli unici, anzi. Uno studio di ricercatori francesi sostiene che questa capacità sia comune a tutti i primati. Gli studiosi del Centro nazionale per la ricerca scientifica, in collaborazione con l'università di Marsiglia, hanno sottoposto a un test un gruppo di babbuini, complici un computer touch screen e buone dosi di «cibo-ricompensa» per gli animali in grado di azzeccare la risposta giusta.
Messi di fronte a sequenze di quattro lettere, i babbuini dovevano riuscire a identificare quelle di senso compiuto e, quindi, a differenziarle dalle sequenze prive di significato (il test era effettuato con parole di lingua inglese). I babbuini sono riusciti nell'impresa molte volte e in un mese e mezzo hanno imparato a «leggere» decine di parole. Lo studio, pubblicato su Science, è una specie di «coronamento» delle numerose ricerche condotte in passato sulle abilità delle scimmie e in particolare su quella di riconoscere il nostro linguaggio.
«I babbuini hanno imparato a distinguere dozzine di parole con una percentuale di successo del 75 per cento» ha spiegato uno degli scienziati.
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