AMADEUS Quella sfida con Clementi

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Sfide. Muzio Clementi: «Dopo pochi giorni che ero a Vienna, venni invitato dall’imperatore a suonare per lui sul fortepiano. Appena entrato nella sala di musica, vi trovai un tale che per l'elegante aspetto pensai fosse un camerlengo dell’imperatore; ma, appena attaccato discorso, passò subito a questioni musicali e ci riconoscemmo come colleghi - come Mozart e Clementi - salutandoci cordialmente». Mozart: «L’imperatore stabilì che avrebbe suonato per primo lui. La santa chiesa cattolica! disse, perché Clementi è romano. Egli preludiò ed eseguì una sonata. Allora l’imperatore mi disse: avanti a te! Preludiai a mia volta e suonai delle variazioni; la principessa tirò fuori delle sonate di Paisiello delle quali io dovetti suonare gli allegri e lui i rondò. Quindi ne prendemmo un tema e lo sviluppammo a due pianoforti». Muzio Clementi: «Non ho mai udito fino ad oggi suonare in maniera così intelligente e aggraziata. Più di tutto mi hanno impressionato un adagio e molte delle variazioni da lui improvvisate, il cui tema scelto dall’imperatore, dovevamo variare a turno, mentre l’altro accompagnava». Mozart: «Clementi è un bravo clavicembalista e con questo è detto tutto. Suona bene per ciò che riguarda la mano destra, il suo forte sono i passaggi di terze.

Per il resto non ha un filo di sentimento o di gusto, - in una parola è un semplice mechanicus». La sfida fra Muzio Clementi e W.A. Mozart, voluta dall'imperatore Giuseppe II, si svolse in una presenza, a Vienna, il 24 dicembre 1781.
pietro.acquafredda@
fastwebnet.it

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