Amanda Beard: "Posare su Playboy è stato come una medaglia d’oro"

La nuotatrice statunitense si prepara ai Giochi Olimpici: "Sport e gossip si possono conciliare: io ce l'ho fatta". Pechino? "No al boicottaggio, sì alla celebrazione dello sport"

Amanda Beard: "Posare su Playboy 
è stato come una medaglia d’oro"

Busto Arsizio - Una medaglia d’oro alle Olimpiadi di Atlanta quando aveva solo 14 anni, il bis otto anni dopo ad Atene, infine la prima pagina di Playboy e di altri magazine statunitensi. Amanda Beard, 26enne californiana impegnata in questi giorni a Busto Arsizio, è, se possibile, tutta qui: sintesi quasi perfetta di forza, bravura e bellezza.

Mancano pochi mesi alle Olimpiadi di Pechino. In questi giorni non ha avuto rivali, ma qual è il suo attuale stato di forma?
«Sto abbastanza bene, però ci sono ancora diversi aspetti su cui devo lavorare: in particolare mi manca ancora un po’ di forza. Mi aspettano due mesi intensi di lavoro per arrivare all’appuntamento olimpico in piena forma».

Parola d’ordine, dunque: work, work, work (lavoro, lavoro, lavoro)...
«Assolutamente. Fino ad agosto, mi concentrerò solamente per difendere l’oro di quattro anni fa».

A proposito di Olimpiadi, si fa un gran parlare delle proteste dei monaci tibetani. Qual è la sua posizione a riguardo?
«È una situazione veramente difficile per poterla liquidare in poche parole. Però sono dell’idea che le Olimpiadi debbano essere solamente un momento di celebrazione degli atleti e dello sport».

Ci sono diverse federazioni che stanno pensando all’ipotesi boicottaggio. Una soluzione forte, ma di grande impatto. Anche lei è di quest’idea?
«Assolutamente no. Io mi schiero dalla parte dello sport: noi siamo atleti e non dei politici. Sono dell’idea che bisognerebbe andare tutti quanti a Pechino e, magari, da lì cercare di far conoscere a tutti i problemi di Cina e Tibet».

Si dice che dopo le Olimpiadi smetterà con il nuoto. Però nel 2009 i mondiali saranno a Roma, città che più di una volta ha detto di amare. Non c’è la tentazione di continuare per un altro anno?
«Oh, io amo Roma! Certo, mi piacerebbe moltissimo poterci essere, ma prima di prendere qualsiasi decisione voglio aspettare i Giochi olimpici. Dopo valuterò attentamente la possibilità di proseguire fino ai mondiali di Roma».

Ma ci sono delle possibilità di vederla in Italia?
«Voglio prendere questa decisione con calma, valutando con serietà e serenità la mia condizione e la mia effettiva voglia di continuare con il nuoto ad alti livelli».

Ha provato il nuovo costume della Speedo?
«Sì ed è di grande aiuto soprattutto nello stile libero e nel delfino. Ma nella rana, la mia specialità, i benefici diminuiscono».

Dopo l’oro olimpico è arrivata la prima pagina di Playboy. Da lì in poi la vita è cambiata.
«Purtroppo, negli Stati Uniti, i nuotatori non godono di grande visibilità: io sono stata doppiamente fortunata perché oltre alle vittorie nello sport è arrivata anche la fama».

Passiamo al gossip: l’allenatore della nazionale italiana Castagnetti non vede di buon occhio l’amore molto chiacchierato tra Marin e la Pellegrini.
«Veramente? Non sono per niente d’accordo...».

Quindi i due aspetti si possono conciliare? Lei sembra avercela fatta: è fidanzata con un fotografo che lavora nel settore.


«Nella vita bisogna saper dare delle priorità: si fanno sacrifici nel nuoto così come in amore. L’importante è non mischiare le due cose».

E Playboy?
«Lo rifarei, mi ha cambiato la vita. In meglio».

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