Amara Pellegrini: «Se perdo sono tutti contenti»

Fatele una domanda e non avrete mai una risposta scontata. Federica Pellegrini è fatta così. Perde la finale olimpica dei 400 stile libero e cosa fa? Si presenta davanti ai microfoni e spara a zero contro le finali organizzate al mattino per assecondare le televisioni statunitensi. Le chiedono della sua relazione col fidanzato-collega Luca Marin e lei che risponde? «Mi fregate con le vostre trappole, con quelle domandine buttate qua e là, e poi usate le risposte come vi pare...». Ed ecco che a due giorni dall’apertura dei Mondiali di nuoto di Roma e a una settimana dall’inizio delle gare, Fede - intervistata dal settimanale Vanity Fair - torna alla carica: «Se vinco tutti faranno finta di essere felici, ma staranno recitando. Se invece dovesse andare male, già vedo la scena: riceverò una pacca sulle spalle, consolazione davanti al pubblico, poi andranno di là a festeggiare».
«Dopo Pechino, dopo aver vinto una medaglia d’oro, pensavo che sarei stata almeno rispettata - spiega -. Trattata con un minimo di riguardo. Invece non è stato cosi». Le recenti liti tra Giovanni Malagò (presidente del circolo Aniene di cui Federica fa parte) e il numero uno della Fin Paolo Barelli, sarebbero uno dei motivi: «Non sono ben vista, forse perché ho vinto e perché sono del circolo Aniene, quello di Giovanni Malagò», il j’accuse della campionessa olimpica dei 200 metri che aggiunge: «Barelli mi è simpatico? Oddio, vuoi scrivere la risposta nell’intervista? Allora è meglio che risponda dopo i Mondiali, fino ad allora preferisco tacere. Ne avrei di cose da dire, ma non adesso». Magari non lo sapremo nemmeno dopo i mondiali, visto che la Pellegrini continua a dirsi convinta di voler traslocare negli Stati Uniti per 6 mesi. Lontano da tutto e da tutti. «Voglio andare sei mesi in America: solo lì sarò serena. In caso venisse un oro o magari due, le dediche sono già pronte: a me stessa, alla mia famiglia, al mio fidanzato e a Giovanni Malagò. Se andrà male, invece, la colpa sarà solo mia». Proprio come successe a Pechino, prima della finale dei 400 stile.

Ora però Federica racconta di aver trovato l’amuleto. Che poi è un consiglio dello psicologo contro i frequenti attacchi di panico: «Devo ripetere mentalmente la frase: “Non è reale, non è reale...”». Forse è proprio questa la chiave perché i sogni diventino realtà.

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