I riflettori del Barbera si accendono sul passato e sul futuro della Juve. Che si dividono da buoni prossimi compagni di squadra le due parti del match. Il passato è Alex Del Piero: nella sera in cui diventa il bianconero con più presenze nella storia del club (553, superato Scirea, la festa sabato sera prima della sfida con il Milan), Pinturicchio segna la consueta doppietta al Palermo che vale una clamorosa rimonta, il sorpasso su Omar Sivori tra i cannonieri juventini e coglie un palo che siglerebbe limpresa. Il futuro è il brasiliano Amauri Carvalho De Olivera, che con un primo tempo monstre si regala la terza doppietta stagionale e il record personale di reti segnate in A in un campionato (13). Ma alla fine spunta il sinistro di Mattia Cassani, uno che, ironia della sorte, è piemontese di Borgomanero, nasce calcisticamente proprio nelle giovanili bianconere e calcia quasi sempre solo di destro.
Così il Palermo, grazie a tre tiri in porta, torna alla vittoria dopo sei partite di digiuno: la cura Colantuono sembra aver rigenerato i siciliani, beffati nel recupero a Napoli alla prima della nuova era del tecnico romano e stavolta premiati nel finale con lo stellone trovato dal terzino. La Juve - deludente nella prima frazione - avrebbe meritato almeno il pari per la ripresa giocata con grande intensità e per tutte le occasioni create, ma ora con questo stop vede pericolosamente riavvicinarsi la Fiorentina, in attesa però di recuperare la partita con il Parma.
Partita bellissima per tutti i novanta minuti. Le immagini del primo tempo sono tutte nella corsa con le braccia al cielo e nei piccoli passi a ritmo di samba che Amauri ripete per due volte. Il biglietto da visita migliore da presentare alla squadra che lanno prossimo lo avrà in casa, come lo stesso brasiliano avrebbe confidato ad alcuni compagni. Il tiro che sblocca la partita è di rara bellezza (e ricorda proprio le giocate di Del Piero), il colpo di testa che supera Buffon a pochi secondi dal doppio fischio di metà gara è devastante, tanto che il portiere campione del mondo riesce solo a deviarlo. Ma è il primo tempo dei siciliani a lasciare estasiati gli oltre 30mila del Barbera. La Juve, orfana di Zanetti a centrocampo, trova molte difficoltà di fronte ai siciliani. Lenta nelle ripartenze, imprecisa nei disimpegni, in impasse contro laggressività e la concretezza degli avversari (ottimi Migliaccio e Caserta), non riesce a fare la partita. In più dopo 23 minuti Ranieri deve rinunciare a Nedved: spaventosa testata con Guana, gioco fermo per quattro minuti ed entrambi fuori dal campo, coscienti ma subito portati in ospedale per una Tac di controllo precauzionale che esclude complicazioni (il ceco tornerà a Torino solo oggi).
La ripresa mostra una Juve completamente trasformata: cresce Sissoko, ma anche Del Piero che sfrutta da vero attaccante due bellissime deviazioni di Fontana sul calciatore del Mali e su Trezeguet. Il numero dieci bianconero sfrutta al meglio le due occasioni avute sotto porta: lascia sul posto Rinaudo sul primo gol ed è abilissimo nel bis.
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