Giannino della Frattina
Ambrogino d’oro a Oriana Fallaci e Magdi Allam come chiesto da Lega e Forza Italia. Ma anche ai lavoratori e alle maestranze della Scala come preteso dal centrosinistra. Un’unica grande medaglia d’oro, quest’anno, che va all’Istituto dei ciechi per i cento anni dalla sua fondazione. Cinque le medaglie alla memoria, all’ex sindaco Aldo Aniasi, all’ex presidente della Regione Fiorella Ghilardotti, all’esploratore Ambrogio Fogar, allo scrittore Leo Longanesi nato cent’anni fa e a Giulio Bedeschi. Ci sono volute una serata e un’intera notte (votazione finale alle cinque del mattino) per venirne a capo. Ancora una volta gli Ambrogini dividono. Impossibile trovare l’unanimità per assegnare le massime onorificenze cittadine consegnate dal sindaco Gabriele Albertini il 7 dicembre, giorno del patrono, ai milanesi considerati illustri dalla commissione di Palazzo Marino. Sembra inevitabile, neppure quest’anno è mancato lo spettacolo dei veti incrociati e delle ripicche. Quasi che, nemmeno sulle virtù civiche, ci possa essere un parere condiviso. E così alla fine, quando stava per albeggiare e rimaneva solo la lista finale da votare, i rappresentanti del centrosinistra hanno abbandonato per protesta il tavolo. Lasciando la Cdl da sola a votare. Pietra dello scandalo, questa volta, la questione Islam. Abbattutasi dirompente anche sulle candidature. Come quella della giornalista e scrittrice Oriana Fallaci, sponsorizzata dall’europarlamentare leghista Matteo Salvini e osteggiata dalla sinistra più radical. Che, per il muro contro muro, sceglie i lavoratori della Scala protagonisti del violento scontro che ha portato all’addio del maestro Riccardo Muti. Discussioni interminabili, ma alla fine Ambrogino a tutti e due. Anche se a votare, insieme al presidente Vincenzo Giudice, rimangono soltanto quelli della Casa delle libertà. «I due punti che hanno rappresentato un problema - spiega - e che hanno portato a una discussione così lunga, sono stati il nome di Oriana Fallaci e la proposta del capogruppo di Fi, Manfredi Palmeri per la medaglia d’oro al rabbino Laras». «La lista degli Ambrogini è una dichiarazione di guerra all’Islam e al mondo arabo», ribatte deciso Gianni Occhi, capogruppo di Rifondazione comunista. «Non faremo certo ricorso al Tar, ma solo perché non vogliamo farlo. Quello che è accaduto è al confine della correttezza» gli fa eco Basilio Rizzo (Miracolo a Milano). «Premiando Oriana Fallaci si dà voce a quella maggioranza di milanesi stufa di tacere e di chinare la testa - ribatte Salvini -. Un Ambrogino alla Fallaci può essere ritenuto politicamente scorretto, ma sostenere se l’accoglienza degli altri venga prima o dopo il rispetto della nostra identità è una questione di vita o di morte».
Tra una polemica e l’altra riconoscimenti anche al Reggimento dei Bersaglieri, al Rotary Club International e alla Squadriglia collegamenti e soccorso di Linate. Confermati tutti gli altri nomi tra cui quelli di Clementina Cantoni (proposta dal sindaco), la volontaria sequestrata in Afghanistan, l’ex rettore della Bocconi Carlo Secchi e Michele Perini, presidente di Fiera Spa e già numero uno di Assolombarda. Aggiunti nella lista finale all’ultimo i fondatori di Smemoranda e autori di programmi televisivi Gino e Michele. Benemerenza anche a Sergio Biraghi, Franco Bomprezzi, Alvise di Canossa, Fabrizio Gatti, Voto Liverani, Ricky Gianco, padre Arcangelo Zucchi, Teresa Pomodoro. «Esprimo soddisfazione - commenta il vicesindaco Riccardo De Corato - per l’Ambrogino assegnato a Clementina Cantoni e per la medaglia d’oro alla memoria di Ambrogio Fogar uomo che ha saputo dare lustro a Milano con tutte le imprese memorabili della sua vita. Due personaggi che per il loro coraggio e forza d’animo rappresentano grandi esempi per tutta la città. Per questo li avevo proposti con una lettera al sindaco». Felice il capogruppo di An per il premio al Terzo Reggimento Bersaglieri. «È il più decorato dell’Esercito italiano - le parole di Stefano Di Martino - ed è stato proposto da An per il suo impegno nell’operazione “Domino”, ossia nel controllo degli obiettivi sensibili contro il pericolo di attentati terroristici». Tiziana Maiolo sottolinea l’importanza dell’onorificenza a padre Arcangelo Zucchi, il frate Guardiano del Convento dei padri francescani di via Moscova e della fondazione dei fratelli di San Francesco. E ricorda «la grandezza di una persona che ha saputo dare tutto se stesso per gli altri». «È un rivoluzionario della fede. Fin dal ’68 ha portato avanti battaglie impensabili per l’epoca. Ha fatto molto per gli indigenti ma soprattutto nelle sue strutture di via Farini accoglie minori, italiani e stranieri, per i quali il Tribunale ha chiesto il collocamento in affido familiare.
Di tutt’altro tono l’umore nel centrosinistra che accusa la maggioranza di aver «utilizzato l’assegnazione delle civiche benemerenze a fini di parte». «La candidatura di Oriana Fallaci per la quale è inesistente qualunque requisito di “milanesità” - spiegano i gruppi dell’Unione -, è stata brandita come bandiera e collante della Cdl».
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