Amburgo - Una storia che sembra uscita da un racconto dell'orrore quella di un trentenne tedesco che aveva trasformato il suo appartamento, ad Amburgo, in un vero a proprio luogo di tortura fortificato, che si preparava a sperimentare su una giovane donna rapita la settimana scorsa. Thomas F., così la polizia ha identificato l’uomo, voleva emulare il maniaco che nel 1998 sequestrò e tenne prigioniera per oltre otto anni l’austriaca Natascha Kampusch, ma la sua vittima è riuscita a fuggire e a farlo arrestare.
La sala delle torture L'uomo aveva nell’appartamento una grande quantità di cibo, un particolare che lascia pensare all’intenzione di tenere segregata la donna - una israeliana di 26 anni - per un lungo periodo. In realtà, la ragazza è rimasta in balia del suo carceriere - ammanettata - solo per circa due ore. Nonostante le misure di protezione, incluso il filo spinato davanti alle finestre, la donna è riuscita ad approfittare di un momento di distrazione dell’uomo per scappare. Nell’appartamento, la polizia ha trovato anche armi (una pistola e una bomba a mano), varie manette e una bambola di gomma, ma soprattutto una vecchia cabina telefonica trasformata in una sorta di cella insonorizzata e numerosi strumenti di ginecologia. In cantina, invece, c’erano 113 estintori e una borsa con materiale esplosivo fatta in casa.
In questo caso, la polizia non esclude che l’uomo si preparasse a riempire gli estintori con l’esplosivo. La Germania è sotto choc e, alla luce del materiale esplosivo, la stampa si domanda se nei piani dell’uomo non ci fossero anche altri obiettivi- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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