Elena Jemmallo
Sessandue anni e un figlio in arrivo. Dallamante. E quindi decide, per assumersi le sue responsabilità, di dire tutto a moglie e figli. Di più, lo dice pubblicamente rilasciando unintervista. Lui è Amedeo di Savoia, Duca dAosta, cugino di Vittorio Emanuele e il settimanale, che raccoglie al volo lo scoop con unintervista in esclusiva nel numero in edicola oggi, è Vanity Fair. E per una volta, anche gli italiani si sentiranno un po come gli inglesi che si interessano ai comportamenti poco tradizionalisti delle famiglie reali.
La notizia, senza mezze parole e rischi di fraintendimento, esce dalla bocca del diretto interessato, il Duca Amedeo: avrò un figlio, da una donna che non è mia moglie. Chi è la futura mamma? Non si sa, per ora. Il futuro papà non intende dirlo, e anche nel suo entourage hanno le bocche cucite. «Per rispetto verso tutti non dirò il nome dellaltra persona» risponde Amedeo di Savoia alla domanda più scontata che si sente fare da giornalisti e curiosi che da quando la notizia è stata resa pubblica, lo tempestano di telefonate per avere qualche dettaglio in più, e magari anche il nome dellamante. Di lei si sa solo che «è una persona molto perbene e con la quale non ci sono attriti».
E la moglie legittima (e tradita) che dice? Non sembra affatto sconvolta: «Tra me e Amedeo cè un legame forte, che non si è interrotto. Ci conosciamo dal 1976, abbiamo attraversato insieme momenti belli e brutti, ma sono stati trentanni intensi». Nessuna lite in famiglia, quindi. Amedeo di Savoia è sposato da 18 anni con Silvia Paternò di Spedalotto e in prime nozze è stato sposato con Claudia di Francia, da cui ha avuto tre figli: Mafalda, che ora ha 36 anni, Aimone, 38, che sta per sposare Olga di Grecia, e Bianca di 39 anni.
La decisione di rivelare tutto pubblicamente, prima che siano i giornalisti di loro iniziativa a dare la notizia, è un modo per prevenire ulteriori fughe di informazioni («anche se - ammette - in Italia non cè il Daily Mail»). Di una cosa però il futuro padre è convinto: «Voglio liberarmi di un peso che ho nel cuore». E confessa: «Quello che dovevo dire lho detto, voglio essere il più corretto possibile e riconoscerò il bambino che nascerà tra qualche mese. La mia però è una confessione che credo liberi sia me, sia mia moglie». E aggiuge: «È una situazione delicata e difficile. Ma ritengo di avere il dovere di essere onesto, di assumermi le mie responsabilità e di dirlo per primo. Avendo informato, ovviamente, mia moglie». Viene da immaginarsi, quindi, che lei, la moglie tradita, lo abbia già perdonato. E anche lui non si colpevolizza affatto: «Sono fortunato, perchè pur essendo, il nostro, il ramo cadetto e quindi trasgressivo della famiglia, i miei figli non hanno conosciuto nè droga, nè grandi trasgressioni. Finora penso di aver fatto bene. Spero che capiranno anche questa volta».
Dando uno sguardo nelle case delle monarchie altrui, in effetti, i casi di trasgressione non scarseggiano affatto. A cominciare da casa Windsor, di cui i tabolid inglesi non mancano mai di aggiornarci nei dettagli, da Sarah Ferguson, a suo tempo (correva lanno 1986) sposa in abito color crema, evitando elegantemente un bianco verginale che non le si addiceva affatto. Per finire, in tempi molto più recenti, al principino Williams che chiede (e ottiene) il permesso dalla nonna Sua Maestà di convivere con la fidanzata («è ancora presto per il matrimonio», spiegò) sotto il tetto della casa reale. E in Italia, Emanuele Filiberto sposa nel 2003 lattrice Clotilde Courau, in abito stile impero, visibilmente incinta.
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