Uninchiesta, seria e ben fatta, partita dalla procura di Genova che si sta facendo sempre di più caso nazionale. La vicenda delle pensioni sullamianto sta scuotendo coscienze e spaventando molti lavoratori che negli anni scorsi hanno avuto la possibilità di andare in pensione sfruttando la normativa che rivalutava del 50% gli anni di pensioni in base al tempo trascorso a contatto con lamianto. Linchiesta dei pubblici ministeri Luca Scorza Azzarà e Vittorio Ranieri Miniati sta cercando di fare luce su una serie di pensioni «sospette» concesse in seguito ai casi di corruzione o per via di interpretazioni anomale della normativa e degli atti di indirizzo ministeriali. Il caso nasce nel luglio del 2007 quando un funzionario di un patronato, Roberto Piaggio, rivela casi di irregolarità in pratiche per pensioni allamianto. Solo ad Ansaldo Energia vengono sequestrare mille pratiche. Un anno di indagini a tappeto con le sedi genovesi di Inps e Inail passate al setaccio, quindi lo scorso giugno i poliziotti del commissariato di San Fruttuoso individuano un centinaio di casi sospetti con lavoratori che hanno firmato anche documenti falsi per ottenere la pensione.
LInail avvia così la revisione delle procedure di riesame dei requisiti previsti per ottenere i benefici della legge, mentre lInps comunica ad un migliaio di pensionati che il loro assegno è diventato provvisorio in attesa che linchiesta faccia luce sulla questione. Va molto peggio a ventinove persone a cui vengono bloccati i pagamenti e chiesta anche la restituzione degli arretrati.
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