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La bufala su Trump anti-animalista. Ecco qual è il vero volto di The Donald

Un articolo del Corriere della Sera dipinge gli Stati Uniti d'America come un Paese che non voglia fare entrare i cani sul proprio territorio in compagnia dei loro padroni: ma la realtà non è esattamente questa

La bufala su Trump anti-animalista. Ecco qual è il vero volto di The Donald

Sono talmente ossessionati da Donald Trump da mettergli contro anche i cani. Anzi i padroni: notoriamente ultra-sensibili alle tematiche animaliste. E infatti negli ultimi giorni si sta intensificando, sia oltreoceano sia in Italia, una potente campagna contro il presidente Usa per farlo passare come un nemico assoluto degli animali domestici, utilizzando qualsiasi tipo di elemento pretestuoso pur di attaccarlo. Uno degli ultimi esempi più eloquenti riguarda un articolo uscito sul Corriere della Sera che riguarda una testimonianza della giornalista economica Giuliana Ferraino che si è recata in aereo in direzione Miami in compagna della sua cagnolina. Una volta atterrata sul territorio americano, per la donna sarebbe partita una sorta di "odissea" per far sì che anche il suo animaletto potesse completare adeguatamente tutte le procedure di ingresso.

La turista italiana racconta che, dentro l'aeroporto, ha dovuto far controllare i documenti del cane, consegnando la cartelletta con il passaporto, il certificato anti-rabbia e il certificato CDC (Centers for Deaseas Control and Prevention, ovvero Centro per il Controllo e la Prevenzione delle Malattie) che le aveva timbrato l'ATS veterinaria di Milano il giorno prima del suo volo. Gli agenti le spiegano che vorrebbero vedere anche il certificato CDC, ma quello che possiede lei non è quello corretto. Per potere rimediare, Ferraino dovrebbe fare necessariamente l'application online: una funzionaria le porge un foglio con un QR code, che devo inquadrare e poi compilare il modulo online con i dati suoi e quelli del cane.

La fake news sulla "intolleranza" di Trump contro gli animali

Passano diversi minuti e arriva la risposta affermativa della certificazione: sarà valida per ingressi multipli per sei mesi dalla data del rilascio per il cane registrato. La giornalista dovrà mostrare questa ricevuta, stampata o sul suo smartphone, al personale dell'aereo e ai funzionari del porto di ingresso negli Stati Uniti che, viene precisato dal CDC, si riserva il diritto di chiederle ulteriore documentazione e di verificare le informazioni contenute nella ricevuta. Per lei tutto è chiaro: "Il documento che ho compilato online è una sorta di ESTA per gli animali che viaggiano con noi, di cui non ero a conoscenza. Il certificato CDC dell'Ats veterinaria, peraltro in duplice lingua ma compilato a mano, apparentemente non è più sufficiente. Serve anche la ricevuta online del CDC". La sua conclusione è che "con Trump c'è stata una stretta ferrea sui controlli e sulla burocrazia. Non c'è più tolleranza. Ora lo so, l'ho imparato a mie spese".

In realtà le cose non stanno esattamente così. La stretta di cui parla la giornalista del Corriere della Sera riguarda un provvedimento entrato in vigore negli Stati Uniti il 1° agosto del 2024, quando il presidente era ancora il democratico Joe Biden, su richiesta dell'Ufficio di Igiene pubblica. Qua viene esplicitamente affermato, aggiornando la precendente normativa stabilita, che ogni cane che entra in America deve "essere accompagnato da una stampa della ricevuta di invio online del CDC per l'importazione dei cani": ovvero quello che le era stato richiesto alla proprietaria della cagnolina. Insomma, la retorica sul Trump "odiatore dei cani" è falsa. Tanto più che, proprio recentemente e per la prima volta in assoluto, gli esperimenti disumani e dispendiosi su cani e gatti sono stati definanziati dal Pentagono. Si tratta di milioni di dollari dei contribuenti risparmiati, nonché di tantissime vite di animali innocenti salvati grazie al lavoro di Trump, in collaborazione con il White Coat Waste Project (WCWP), l'organizzazione bipartisan americana che lotta per porre fine ai finanziamenti federali per la ricerca sugli animali.

Biancofiore: "L'articolo del Corriere è aberrante, non si possono strumentalizzare gli animali a fini politici"

A tal proposito la senatrice Michaela Biancofiore, presidente del gruppo parlamentare "Civici d'Italia - Noi Moderati" a Palazzo Madama, ha rilasciato alcune dichiarazioni al nostro Giornale. "Quello che ha scritto il Corriere della Sera è una cosa aberrante e sconcertante. Uno può provare anche antipatia per il presidente Trump, ma non può essere consentito a nessuno di attaccarlo utilizzando a fini politici gli animali domestici, dei quali tra l'altro il presidente Usa è un amante insieme a tutta la sua famiglia. Lara Trump, per esempio, è una delle più grandi sovvenzionatrici di diversi canili e via discorrendo. Io l'ho segnalato anche al direttore Luciano Fontana, che è un ultra-animalista. Per fortuna la migliore risposta a questa giornalista è arrivata oggi proprio da parte dell'amministrazione Trump e il congresso degli Stati Uniti, che si sono schierati dalla parte di un'associazione che lottava da tempo per il definanziamento pubblico della vivisezione degli animali ai fini sperimentali".

"Questo è stato un grandissimo successo, nonché un'ulteriore dimostrazione di quale attenzione e quale sensibilità ha Trump nei confronti degli animali domestici. E penso che anche noi dovremmo replicarlo in Italia in maniera identica. Io stessa me ne farò portavoce. Del resto, se una persona si dimentica di stampare la ricevuta del CDC, come era scritto nero su bianco, la colpa è la sua; mica del poliziotto di frontiera americano. Ma in realtà l'intenzione della giornalista era quella di fare il parallelismo con la legge sull'immigrazione americana voluta da Trump, legittimamente votato dal popolo democratico americano, dicendo - con una clamorosa bugia - che la stessa cosa lui la attua sugli animali domestici, ben sapendo che quest'ultimi oggi suscitano particolare attenzione e mettendo in allarme le centinaia di persone che in questo momento stanno partendo per gli Stati Uniti con gli animali domestici.

Una vera opera di disinformazione e di strumentalizzazione sugli animali, il cui amore viene condiviso trasversalmente da tutte le sensibilità politiche e religiose. È incredibile dove può arrivare la partigianeria politica pur di screditare un avversario politico".

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