nostro inviato a Milanello
Caro Leonardo, a sentire Galliani, Inter strafavorita. È così?
«Domina da tanto tempo, è 6 punti davanti, anche se con una partita in più, la sua storia lo conferma. Lesito di un derby dipende da cento dettagli».
Per il derby dellandata, il punto più basso, ci sono più rimpianti o rimorsi, vedi episodio Gattuso-Seedorf?
«Non credo sia stato il nostro punto più basso della stagione, labbiamo toccato semmai nella Champions contro lo Zurigo in casa. Ebbe uno sviluppo anomalo, noi abbiamo giocato meglio la prima mezzora, poi lepisodio di Gattuso ne modificò lindirizzo. Tutte le esperienze ci hanno arricchito: senza, non saremmo arrivati alla svolta attuale».
Deciderà il campionato?
«Siamo lontani dal traguardo».
Gattuso ha detto: firmerei per un pari. E Leonardo?
«Dobbiamo mantenere inalterata la nostra visione del calcio. Per abitudine non inizio mai una partita pensando a un altro risultato diverso dalla vittoria».
Julio Cesar e Maicon contro Ronaldinho e Thiago Silva: in Brasile per chi tifano?
«Dalle mie parti cè molto clamore intorno a Ronaldinho: lui ha fatto tutto quello che ha fatto per il Milan, più che per la Seleçao».
Cè una teoria secondo cui il Milan con Ronaldinho funziona meglio rispetto a quello con Kakà. Si può condividere?
«Io credo proprio di no: la grande qualità funziona sempre. Questa storia che il Milan attuale, con laggiunta di Kakà, andrebbe peggio, mi sembra un luogo comune».
Veniamo al duello con Mourinho: siete stati definiti uno il diavolo, e lei lacqua santa. È daccordo?
«Certe dispute non mi appassionano. Io posso dire cosa provo nei confronti di Mourinho, e lui lo sa: ho un rapporto di stima oltre che di ammirazione. È un vincente, è una persona interessante, ha portato come tecnico cose nuove nel calcio italiano dal punto di vista caratteriale come a livello di gioco. Come persona è spiritoso, ha grande carattere. Visti da vicino, siamo diversi: lui ha vinto tutto e ovunque, io ho appena cominciato la mia nuova carriera».
Qual è il suo giudizio complessivo sullInter?
«Se analizziamo il percorso compiuto dallInter negli ultimi cinque anni, a prescindere dagli avvenimenti che lhanno favorita (calciopoli, ndr), nessuna squadra è riuscita a vincere così tante partite. È stata troppo costante, lo dicono i fatti. Forse solo il Milan di Fabio Capello è stato a questi livelli».
Il pericolo pubblico numero uno, allandata, fu Sneijder: chi teme questa volta?
«Quando affronti lInter, devi avere la massima attenzione su tutto. In particolare quando cambia modulo, nel secondo tempo, per ribaltare il risultato. Inventa tante cose, lInter».
Balotelli a San Siro durante Milan-Novara: lha stupito?
«Assolutamente no: è un amico di alcuni calciatori del Novara, lui ha colto loccasione per salutarli, dimenticandosi del protocollo. E anche la storia del tifoso milanista nasce da un risvolto assolutamente normale: da ragazzino rimase colpito dal Milan (di Weah, ndr), questo non toglie che gioca per lInter».
Cosa pensa invece di quello che succede contro Balotelli, in giro per lItalia?
«Sono attento alla sua storia, sono storie che arricchiscono. Credo che lItalia non sia ancora preparata per vivere queste diversità. Non è semplice vivere così, vivere da Balotelli nella società italiana. Io lo ammiro molto, non vedo il villano, vedo uno che ce lha fatta in condizioni molto complicate. Mario è il prodotto dellambiente in cui è stato messo. Senza capire il passato, è difficile capire il presente. È difficile che possa essere un lord e la sua non è una storia da massacrare ma devessere da lezione per tutti, perchè lItalia vivrà sempre di più storie come la sua.
Voce dalla platea dei cronisti: «Basta così, altrimenti roviniamo tutto». Conferenza finita e applausi virtuali a scena aperta per il brasiliano. Derby, a parte, naturalmente.
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