È il primo (e per ora unico) vino del Lazio ad avere ottenuto la docg, vale a dire la più alta e rigorosa denominazione. Un riconoscimento che il Cesanese del Piglio festeggia in questi giorni con auna manifestazione dal titolo «Rosso Cesanese», nel corso della quale sono presentati i vini frutto della prima vendemmia realizzata sotto legida del nuovo disciplinare. Una quattro giorni iniziata giovedì scorso e che si conclude oggi ad Anagni, con un banco dassaggio aperto al pubblico, con una mostra storica dedicato al più noto vino ciociaro, con un mercatino dellantiquariato e un mercato dei sapori, e con visite guidate nel centro storico del bellissimo paese.
Una festa popolare, quindi, ma non solo. Anche loccasione per presentarsi al mercato internazionale. Alla manifestazione, infatti, erano presenti una ventina di «buyer» russi, che si sono dimostrati molto interessati al Cesanese del Piglio. «Una vera e propria tesi di laurea - gongola Paolo Perinelli, presidente del Consorzio di tutela del vino Cesanese del Piglio - che, nei nostri programmi, rappresenta un primo passo fondamentale per la crescita non solo del nostro vino ma dellintero territorio. Riteniamo infatti che il Cesanese possa avere la stessa valenza che altri vini, cito il Brunello come anche il Barolo, hanno per rispettive aree di appartenenza. Vale a dire un fiore allocchiello che dia slancio anche al turismo di questo meraviglioso angolo del Lazio e valorizzi le altre eccellenze agroalimentari di cui siamo particolarmente ricchi e orgogliosi». Secondo il commissario straordinario dellArsial, Fabio Massimo Pallottini, «il raggiungimento della docg Cesanese del Piglio è frutto di un rapporto eccezionale tra Arsial e il tessuto produttivo locale che si è dimostrato maturo ed efficace. Una best practice che può diventare un esempio concreto per le altre zone vitivinicole e produttive del Lazio.
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