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Anarchici infiltrati tra gli studenti: la polizia li sta identificando con le foto

Anarchici infiltrati tra gli studenti: la polizia li sta identificando con le foto

(...) di letame a due assessori genovesi, non sono sfuggite alla Digos che sta preparando le denunce che scatteranno probabilmente già nelle prossime ore. Martedì, infatti, si è ripetuto il solito copione dei ragazzi dei centri sociali: creare disordini con raid che con le manifestazioni civili di protesta nulla hanno a che fare. Coinvolgendo per di più i ragazzini dalle menti acerbe e plasmabili, studenti veri che magari non sanno nemmeno a cosa porti in realtà la Riforma Gelmini, ma che tanto per cominciare sono contenti di saltare qualche interrogazione.
Ma i «teppisti professionisti» questa volta potrebbero finire incriminati: già ieri mattina la Digos in Questura stava analizzando i filmati, e le foto e nel pomeriggio sono arrivate alle tv locali e ai giornali le richieste del materiale girato dai cameraman delle emittenti e delle immagini scattate dai fotografi dei giornali. La richiesta è stata definita «quantomeno originale e curiosa» dall’associazione ligure dei giornalisti che pur dichiarandosi disponibile al confronto ha rimarcato che spesso gli spazi per il lavoro dei colleghi non è garantito durante i fatti di cronaca.La Digos avrebbe riconosciuto tra i responsabili dei «raid» molti dei volti noti del panorama che abbraccia i centri sociali o la corrente anarco-insurrezionalista e che erano in piazza insieme agli studenti.
Negli uffici di via Diaz c’è il massimo riserbo sull’indagine. Le ipotesi di reato vanno dall’imbrattamento (per il lancio di escrementi) alla resistenza, o al getto pericoloso di oggetti: anche se gli assessori Paolo Perfigli (Provincia) e Gianni Vassallo (Comune) nell’immediatezza dell’assalto hanno tentato di minimizzare l’accaduto e la stessa sindaco non ha manifestato loro solidarietà (sono entrambi del Pd e l’unica voce solidale che si è sentita in consiglio è stata quella dell’opposizione grazie a Giuseppe Murolo) il reato esiste e la giustizia deve fare il suo corso. Negli scontri di martedì scorso tre poliziotti ed uno studente erano rimasti contusi. Va ricordato anche che come affermato da Murolo «certi atti vanno stigmatizzati, altrimenti i giovani sono liberi di ritenere che tutto sia loro permesso».
Ma la protesta non si ferma. Le manifestazioni degli studenti medi e universitari riprenderanno il 9 dicembre in occasione di una giornata di mobilitazione indetta in diverse città italiane dal movimento Uniti contro la crisi, nato dopo la manifestazione nazionale della Fiom a Roma.

Dopo il corteo di martedì che ha bloccato strade, Soprelevata e un accesso all’autostrada, ieri era prevista un’assemblea nel polo universitario di via Balbi che però (forse anche per le indagini in corso) è stata rimandata a data da definire. Genova con una delegazione del Carlo Felice, parteciperà invece alla manifestazione indetta per il 7 dicembre a Milano per la prima del Teatro alla Scala.

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