Ancelotti: «Così non basta e l’Inter non la prendiamo»

MilanoÈ tutta una questione di posizione: un po’ più avanti, un po’ più indietro o sulla stessa linea di Ronaldhino. Ha un bel daffare Carlo Ancelotti a fine partita per farsi capire. In campo si sbraccia, ma neanche più di tanto; nel dopo partita con la consueta calma e altrettanta chiarezza, si mette lì a spiegare un po’ a tutti che «la questione Kakà-Ronaldinho è un falso problema». È tutta una questione di posizione e Carlo Ancelotti è nella posizione ideale per poter dire e spiegare che a lui le cose vanno bene così. «Abbiamo giocato bene e creato molto. Abbiamo vinto solo con un gol di scarto ma considerato il momento credo che abbiamo fatto una buona partita». È anche in una posizione che non ama moltissimo: dietro all’Inter di sei punti. Quindi lancia un messaggio forte e chiaro: «Quello che stiamo facendo non basta, l’Inter in questo momento sta giocando il miglior calcio. È una squadra più continua e noi dobbiamo fare meglio ma possiamo farlo solo se recuperiamo tutti i giocatori, in settimana spero di avere almeno più centrocampisti per cercare di essere competitivi contro la Juve vista l’assenza di Gattuso per squalifica». È nella posizione giusta anche Kakà, che di testa, con la gentile concessione di Stovini, regala tre punti al suo Milan, dopo che in settimana aveva fatto capire di non aver ancora assimilato il ruolo di trequartista alle spalle di Ronaldinho. «Kakà è un giocatore straordinario – spiega il tecnico del Milan -. L'anno scorso ha giocato più da prima punta, adesso con Ronaldinho è arretrato, ma si tratta solo di trovare il feeling con la posizione». È una questione di posizione anche per Kakà, che in campo si diverte, fuori un po’ meno... «Ogni volta che faccio una conferenza stampa poi devo farne tre per spiegare quello che ho detto...». Nella posizione peggiore è il Catania, che gioca bene e lascia al Meazza tre punti. «Abbiamo perso con Inter e Milan solo a causa di autoreti. Ma un aspetto positivo c’è: qui al Meazza, per quest’anno, non ci giochiamo più», dice Giuseppe Irrera, vice dello squalificato Walter Zenga. Il rigore? «C’era, l’hanno visto tutti». L’arbitro Gervasoni, nella posizione migliore, non la pensa così, e rispondere a tono alle accuse di Tedesco che sotto il tunnel che porta agli spogliatoi è piuttosto agitato. La posizione migliore la trova anche l’influenzato Pippo Inzaghi che al mattino, con la febbre, decide di rispondere alla convocazione per andare in panchina, anche se poi resta per gran parte del tempo al caldo negli spogliatoi.

Diamo, infine, la posizione di David Beckham: il 20 sarà a Milano. Il giorno seguente assisterà a Milan-Udinese per poi volare a Londra dove vi resterà fino al 26. Il giorno seguente volerà con i nuovi compagni a Dubai, dove la squadra sosterrà la preparazione post natalizia.

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