nostro inviato a Milanello
Ancelotti non è mai stato così «catenacciaro» come ieri pomeriggio: a un certo punto della conferenza stampa è arrivato persino a negare lesistenza «di qualsiasi vicenda Chelsea-Milan». Quando, poche settimane fa, aveva ritratto il futuro tecnico rossonero come un aziendalista, ecco a cosa si riferiva: nessuna polemica, nessuna parola fuori posto, prima vengono i risultati della squadra, quindi le proprie «beghe» personali. Come dire, prima il Milan guadagna sul campo un posticino nella prossima Champions League, poi «potremo sederci ad un tavolo per programmare il nostro futuro».
Ecco perché, più delle parole, in questo momento conta osservare sguardi e accigliamenti vari di Ancelotti per cercare di captare segnali di malcontento nei confronti della società. Roba da dover scomodare il migliore dei fisiognomisti, insomma.
Della conferenza di Ancelotti, ci sono due passaggi da passare con la lente dingrandimento, dove la forma potrebbe essere ben diversa dalla sostanza. Primo punto: chiamato a commentare la mancata telefonata di Berlusconi per smentire il jaccuse di Sharm el Sheikh, il tecnico rossonero si è dovuto prendere qualche secondo di tempo e un grosso sospiro prima di attaccare con quanto tutti già sapevano e si aspettavano: «Era inutile attendere una telefonata perché, già negli spogliatoi di Tirana, Galliani mi aveva confermato la smentita di Berlusconi». Anche le parole del premier di giovedì, seppur brevi e distaccate, non sembrano preoccupare più di tanto lallenatore milanista: «Quello che sento è un rapporto sentito e affettuoso». Il secondo punto è una frase buttata lì quando gli argomenti della conferenza stavano un poco scemando: «Mi aspetto una telefonata da qualcuno se vinciamo con lUdinese? Diciamo che domenica ho un invito a pranzo da mio padre e quindi sono già impegnato... Mi sembra di stare al Grande Fratello: meno male per tutti che il 31 maggio si finisce...».
Per il resto, le parole dellaziendalista Ancelotti non aggiungono nulla di nuovo a quanto già tutti conoscono. Si va dal «si lavora molto di fantasia, sono al Milan da tempo e credo sia molto fantasioso e grottesco pensare che io possa fare una campagna acquisti per una società a cui non sono legato», al «con Galliani ho un rapporto molto forte, sentito. Ormai è così da tanto tempo, è un legame che si è consolidato nel tempo, adesso siamo in perfetta sintonia». E non è previsto nessun colpo di scena anche se i tre punti dovessero arrivare già oggi a Udine: «Non credo che in caso di vittoria succederà niente», la frase con cui il tecnico rossonero spegne le speranze di chi si aspettava un sabato sera di fuochi di artificio e di dichiarazioni a sorpresa.
Si chiude parlando della squadra anti-Udinese, (Senderos al posto dello squalificato Favalli, ballottaggio Pato-Inzaghi davanti) e del mercato in uscita, uno su tutti Ronaldinho, assente anche questoggi: «La nostra intenzione è quella di tenerlo, ma se vorrà andare via, le sue volontà verranno prese in considerazione», le parole di Ancelotti prima di annunciare un gradito ritorno: «Questa settimana Nesta si è allenato col gruppo e potrebbe giocare lultima partita contro la Fiorentina». Chissà se a quel punto anche Ancelotti avrà già deciso il suo futuro.
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