«Anch’io vittima della maglia iridata»

Cytomegalovirus: un «muro» che ha messo in ginocchio Alessandro Ballan, il campione del mondo di Varese, l’uomo del nord, il grande assente, l’uomo del Fiandre 2007 che sognava il bis oggi e che invece si dovrà accontentare di seguirlo in tivù, per Eurosport (diretta dalle ore 14), come commentatore al fianco di Andrea Berton e Riccardo Magrini. Per i belgi oggi si chiude la «settimana santa», quella che porta al Gp di Harelbeke al Fiandre, attraverso la Tre Giorni di La Panne. La «settimana santa» per Alessandro in verità è un vero calvario, che terminerà solo dopo la Roubaix, altra corsa che dovrà seguire dai box. «Me lo dicevano: vedrai, la maglia di campione del mondo ti porta una rogna senza precedenti. Che dire? Questo virus mi ha messo in ginocchio e sono costretto a saltare le corse che più amo, ma questa maglia me la tengo ben stretta. Volevo correre il Fiandre con la maglia iridata, vorrà dire che a Mendrisio dovrò rivincere il Mondiale per correrlo da campione del mondo».
A proposito, come sta?
«Un po’ meglio, ma non benissimo. Sono cose che succedono, bisogna avere tanta pazienza. È un virus che per l’uomo della strada è una sciocchezza che nemmeno ci si accorge di avere contratto: senti solo un po’ di stanchezza. Per un atleta come me, invece è terribile: ti senti morto, privo di forze. Sono uscito anche oggi (ieri, ndr), un passeggino di 50 chilometri a ritmo blando, come una nonnina, e mi sento stanchissimo, come se avessi corso davvero il Fiandre».
A quando il rientro?
«Non voglio dire più niente. Spero solo di tornare alle corse per il Giro di Catalogna e poi via con il Giro di Svizzera e il Tour».
Dico Fiandre, lei cosa pensa?
«Che è la corsa più affascinante di tutte, assieme al mondiale. Si corre in una nazione e su strade che per il nostro sport sono leggenda. Corsa dura, massacrante, spietata, bastarda ma sublime. Bisogna saper pedalare su quelle pietre levigate: potenti e leggeri allo stesso tempo. Incoscienti e presenti. Agili e violenti. È una corsa unica, che premia solo grandi corridori».
Oggi chi premierà?
«Spero l’amico Filippo Pozzato, che sta molto bene e ho sentito anche ieri: ci tiene un sacco. Dovrà fare molta attenzione ai soliti noti: Boonen, Devolder, Hoste, Nuyens, Flecha e Hincapie su tutti».


Altre punte azzurre?
«Franzoi e Quinziato possono fare molto bene; Lorenzetto e Bennati hanno qualche acciacco e non so quanto possano raccogliere».
Un consiglio da dare a Pozzato?
«Corra sereno, senza fare tante strategie. Deve solo stare attento alle cadute, e poi occorre quello che ad oggi è mancato a me. Si può dire un po’ di culo?».

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