Marcello Viaggio
E alla fine arrivò ladesione del consiglio comunale alla fiaccolata di ieri sera davanti allambasciata dellIran. In extremis, ieri pomeriggio, sono stati approvati due ordini del giorno, uno della maggioranza e laltro dellopposizione, contro le parole del presidente dellIran Mahmoud Ahmadinejad contro Israele. Roma ha così ufficialmente aderito alla fiaccolata e ha sancito la sua solidarietà a Israele. Un gesto simbolico ma molto importante, per il quale si è fortemente battuto Sergio Marchi, consigliere di An, primo firmatario dellordine del giorno presentato dal centrodestra.
Di «atto di coscienza civile per affermare la nostra vicinanza al popolo israeliano» parla invece il coordinatore regionale di Forza Italia Beatrice Lorenzin, secondo la quale «le parole intimidatorie del presidente iraniano non solo offendono lo stato di Israele, ma rischiano di mettere piombo sulle ali degli accordi di pace tra israeliani e palestinesi. Le istituzioni internazionali e nazionali sono consapevoli che le dichiarazioni delle massime autorità iraniane rischiano di cancellare gli sforzi profusi dai due capi di governo Sharon e Abu Mazen». Purtroppo, conclude Lorenzin, «lassenza di alcuni partiti del centrosinistra alla fiaccolata dimostra, ancora una volta, che non esiste nellopposizione un fronte unito in politica estera». Alla fiaccolata ha preso parte anche il sindaco Walter Veltroni, secondo cui «quella di oggi è una reazione giusta, che ha un carattere politico molto largo e che serve a stringersi intorno a unidea di convivenza civile, nella quale nessuno può decretare che qualcun altro deve essere cancellato dalla carta geografica». «Considero quello che è accaduto con le dichiarazioni del presidente iraniano - ha concluso Veltroni - qualcosa che non deve essere assolutamente sottovalutato». Tra gli esponenti del centrosinistra che ieri sera hanno voluto esserci anche il capogruppo del Pdci alla Regione, Alessio DAmato: «Due popoli e due stati: è la sola strada che possiamo percorrere perché il processo di pace in Medioriente arrivi ad un punto fermo - ha detto DAmato - . Sono infatti persuaso che non sia il momento delle ipocrisie».
E con la fiaccola in mano ieri sera cera anche la comunità gay romana. LArcigay Roma ha infatti esibito una sua bandiera alla fiaccolata di protesta davanti allambasciata di Teheran «contro il regime teocratico iraniano e contro le minacce allo Stato dIsraele da parte della dittatura iraniana». Gli omosessuali hanno buone ragioni per stare dalla parte di Israele contro lIran, dove, come dichiara Fabrizio Marrazzo, presidente di Arcigay Roma, «il regime viola costantemente i diritti umani e quelli degli omosessuali: soltanto nel luglio scorso abbiamo organizzato davanti alle rappresentanza diplomatica dellIran a Roma un sit-in di protesta contro le esecuzioni di due minorenni gay». «Lintegralismo religioso - continua Marrazzo - è ovunque sinonimo di violenza. Le minacce del governo iraniano allo Stato di Israele devono farci riflettere sullimportanza della laicità nelle politiche dei governi di tutto il mondo. La separazione tra istituzioni e confessioni religiose è, per noi, un bene irrinunciabile».
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