Roma

Anche la Cgil «bacchetta» il manager dell’Umberto I

Antonella Aldrighetti

La Cgil non ci sta a sentirsi delegittimata dal neo-manager dell’Umberto I proprio su quei temi contrattuali che dovranno essere materia di studio per il piano di rilancio del nosocomio e che Ubaldo Montaguti ha esplicitato di voler attuare. E ieri, a un giorno esatto dall’incontro con le Rappresentanze sindacali unitarie, attacca frontalmente il direttore generale proprio su quei temi che nell’assemblea generale della scorsa settimana hanno fatto scalpore e innescato tante polemiche che ancora non accennano a placarsi.
Nella mattinata il comitato degli iscritti al sindacato di Epifani, assieme agli operatori del comparto Cgil scuola-università-ricerca hanno diffuso in ospedale un volantino nel quale si «bacchettano» i metodi poco ortodossi su quei tagli di personale che in via subliminale sono stati annunciati da Montaguti.
Per i cigiellini «parlare di nuovi esuberi, oggi, dopo che le Rsu avevano già definito su di un tavolo integrato da Regione, Università e Azienda la “questione operatori sanitari”, significa aver individuato nei lavoratori tutti i colpevoli della crisi del policlinico». Ed ecco che ritorna l’ipotesi del «malaffare» paventata da Montaguti, cosicché aggiungono: «La disapplicazione degli accordi già stipulati dalle organizzazioni sindacali è un fatto oggettivamente grave». Non sfugge che l’allusione è al protocollo d’intesa siglato dall’ex giunta Storace e che, presto, potrebbe essere sovvertito.
Visto che il manager si è definito «mandatario politico» oltre che un tecnico, chi è il mandante dell’epurazione di sanitari? «Quello che mi interessa sapere è se il Montaguti ha davvero ricevuto un mandato dalla Regione per fare tabula rasa degli accordi sottoscritti con la Sapienza e le organizzazioni sindacali al tempo della Giunta Storace - si domanda il vicepresidente del consiglio regionale Andrea Augello -. Quest’aspetto del problema è estremamente rilevante sul piano politico. Impugnare unilateralmente quegli accordi sarebbe un atto di arroganza e anche di stupidità. Se invece non è questa l’intenzione di Piero Marrazzo, qualcuno deve richiamare all’ordine questo vulcanico direttore generale, prima che precipiti il clima delle relazioni sindacali».
E dall’Udc arriva un certo stupore per le considerazioni che la Cgil indirizza a Montaguti. «Senza dubbio l’Umberto I ha problemi strutturali e di personale ma sono questioni che fanno parte della sua storia da anni, certo è che - afferma il capogruppo Luciano Ciocchetti - se anche la Cgil si mostra preoccupata di quanto sta accadendo vuol dire che il malcontento verso questo direttore generale è ormai ampiamente diffuso.

È chiaro infatti che mettere in discussione l’accordo raggiunto tra le organizzazioni sindacali, la Regione e l’Università non può che creare allarmismo».

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