Linchiesta sul Porto blocca ancora lo scalo genovese. Questa volta a fermare i lavori sulle banchine, non sono stati i sequestri dei magistrati ma lo sciopero dei camalli che si sono fermati ieri per il secondo turno di lavoro.
Questa è stata la prima risposta dei lavoratori del Porto alliscrizione nel registro degli indagati, con laccusa di truffa, del presidente Paride Batini e del suo vice Walter Marchelli della Culmv di Genova, la storica compagnia degli scaricatori, partita per un trasferimento di fondi da parte dellAutorità portuale pari a 1,7 milioni di euro e definita senza alcuna ragione legale. In sintesi, quella somma non sarebbe servita a pagare servizi erogati dagli uomini della Compagnia unica ma sarebbe servito allAutorità portuale, secondo le accuse dei pubblici ministeri della procura di Genova Enrico Zucca e Walter Cotugno, ad accattivarsi i favori della Culmv. I sindacati Filt Cgil, Fit Cisl e Uil trasporti, hanno definito il provvedimento come «un gravissimo attacco portato ai diritti e al salario dei lavoratori della Compagnia Unica» e hanno ricordato che le cifre dovute alla Culmv, deliberate dal Comitato Portuale il 29 maggio 2006, sono «esclusivamente retribuzione di giornate effettivamente prestate, già regolarmente pagate ai lavoratori». I sindacati hanno espresso piena solidarietà al console Batini spiegando che «il pesante attacco portato direttamente contro il sacrosanto diritto al salario dei lavoratori assume la forma di un atto giudiziario contro Batini, di cui sono ben note al porto, al mondo del lavoro e alla città lonestà e la lealtà».
Un altro intralcio dunque per il Porto di Genova che così anche ieri ha visto rallentare i lavori sulle banchine, questo mentre in mattinata la Procura di Genova notificava gli avvisi di conclusione delle indagini per linchiesta sul porto. Gli indagati per i quali la Procura chiede il rinvio a giudizio sono lex presidente dellAutorità portuale Giovanni Novi, lex segretario generale Alessandro Carena, il dirigente della stessa Autorità ed attuale presidente delle Stazioni Marittime Filippo Schiaffino, lex consulente dellAutorità e docente universitario Sergio Maria Carbone, lavvocato generale dello Stato Giuseppe Novaresi, il presidente e vicepresidente della Culmv Paride Batini e Walter Marchelli, lex presidente del Genoa e imprenditore portuale Aldo Spinelli e larmatore Aldo Grimaldi.
Le accuse mosse ai nove a vario titolo sono quelle di turbativa dasta per due gare, truffa per il risarcimento da un milione e settecentomila euro riconosciuto dal comitato portuale alla Compagnia Unica e concussione in danno alla compagnia armatoriale e terminalista Ignazio Messina.
Dagli avvisi di conclusione indagini emerge intanto che gli stesso pubblici ministeri hanno ammesso di aver sbagliato sullaccusa più grave. A Giovanni Novi infatti non viene contestata la corruzione, ma una serie di reati, a partire dalla truffa, tra i quali anche quello di «intenzione di commettere reato», in quanto Novi avrebbe secondo i pm voluto corrompere Emilio Riva per favorire la compagnia Pietro Chiesa, ma non lo fece. Secondo laccusa è però già da perseguire lintenzione.
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