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Anche dal medium «soddisfatti o rimborsati»

Anche dal medium «soddisfatti o rimborsati»

Sono in arrivo tempi duri per cartomanti, medium, sensitivi e paragnostici: contro le lunghe mani della burocrazia, non c’è tavolino semovente o bastoncino d’incenso che tenga. Per la Commissione Europea infatti acquistare un frullatore o farsi predire il futuro, ai fini giuridici, sono la stessa identica cosa: un rapporto venditore-cliente sottoposto anch’esso alla regola «soddisfatti o rimborsati». Nel caso in cui l’oggetto venduto o il servizio erogato non appaghi il consumatore, vige l’obbligo di restituire l’importo versato. Probabilmente ben presto, con l’entrata in vigore della direttiva europea «Regolamento a difesa del Consumatore» (normativa recentemente emessa da Bruxelles allo scopo di standardizzare la legislazione dei Paesi membri in ambito commerciale e di erogazione di servizi) per assistere a una seduta spiritica sarà necessario firmare prima una liberatoria. Da Lisbona a Bucarest stregoni, maghi e astrologi di ogni sorta stanno tremando sotto la minaccia di una valanga di ricorsi e citazioni da parte di clienti insoddisfatti dalla conformazione delle linee della loro mano sinistra o dei messaggi dei cari estinti recapitati dai medium. Come poi una predizione del futuro possa essere «non soddisfacente», Bruxelles non lo spiega: di questo, se ne occuperanno i giudici.
Presi alla sprovvista (e già questo a uno che predice il futuro in fondo non dovrebbe capitare) dall’attacco del potere legislativo, gli operatori dell’occultismo stanno preparando ora le contromosse, sulla scia di quanto già fatto dei colleghi inglesi. Ieri mattina una delegazione della Swa (Spiritual Workers Association), l’associazione che riunisce i sudditi di Sua Maestà britannica che sbarcano il lunario leggendo le mani e quant’altro, hanno consegnato al Premier Gordon Brown una petizione di diecimila firme in cui chiedono che la normativa europea non venga recepita dal Camera dei Comuni. «Questo è un attacco al nostro diritto di praticare la nostra religione» ha denunciato giorni fa David McEntee-Taylor, carismatico leader dell’associazione. Chissà se Taylor aveva previsto nella sua sfera di cristallo le bordate di battute e ironia che le sue dichiarazioni avrebbero suscitato sulla stampa britannica. Del resto, richiamare principi esclusivamente spirituali a un fenomeno che soltanto sui siti internet inglesi muove oltre 40milioni di sterline (circa 60 milioni di euro) all’anno, era un tentativo infelice: l’occultismo genera infatti un enorme giro di soldi (al 98% non denunciato) che in molti, oltremanica come sul Continente, vorrebbero fermare.
Sul versante italiano tutto lascia presupporre il verificarsi di qualcosa simile all’esperienza inglese, dato che anche da noi guru e santoni non mancano. Secondo il «Telefono Antiplagio» sono tre milioni gli italiani che ogni anno si rivolgono al mondo dell’esoterismo, generando un giro d’affari intorno ai sei miliardi di euro all’anno (un solo anziano di Latina nel 2006 ha pagato 500mila euro a due maghi di Frosinone per farsi togliere il malocchio). Che la nuova direttiva europea possa mettere freno a fenomeni di truffa è presto per dirlo: in fondo chi si rivolge a un mago invece che a un medico per vincere una malattia è già in partenza soggetto debole, facilmente raggirabile e convincibile a non denunciare mai il mago che lo «cura». «Sempre più persone sviluppano un’autentica dipendenza dall’occultismo e arrivano a spendere cifre altissime - ha spiegato Cesare Guerreschi, psicologo e presidente della Siipac (Società italiana di intervento sulle patologie compulsive) -. In alcuni casi, centinaia di migliaia di euro ogni anno. Il giro di affari è in continua espansione, e dietro ci sono il ritorno in denaro per chi alimenta il fenomeno e una personalità fragile e insicura per chi si lascia abbindolare. Il controllo può diventare totale.

Può essere economico, del linguaggio e in alcuni casi dell’alimentazione, fino all’instaurarsi di una vera dipendenza».

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